A caccia del diavolo - Kerri Maniscalco

I due innamorati Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cresswell sono arrivati in America, la loro terra dei sogni e delle aspettative. Risiedono a Chicago che, certo, non gli fa rimpiangere la loro amata Londra eppure capiscono fin da subito che i segreti della città sono molti. Giunti all’Esposizione Internazionale scoprono una verità incredibile: l’evento è contaminato da numerose scomparse e molti omicidi mai risolti.

Thomas e Audrey iniziano ad indagare e, alla fine, arrivano a trovarsi di fronte ad un assassino completamente diverso dagli altri: sembra davvero impossibile catturarlo perchè si nasconde nel Castello degli Orrori, costruito da lui stesso e pieno di torture e tranelli. Che fine faranno i due protagonisti che hanno accompagnato i lettori già in altri tre romanzi a tema thriller/gotico?

La storia di questo romanzo è fortemente avvolgente e prende fin dalle prime pagine. Ho apprezzato molto l’introspezione dei personaggi e la loro profondità emotiva. Kerri Maniscalco è riuscita a intrecciare i fili di una trama ben ragionata e condita da elementi di suspense. Purtroppo, non tutto è positivo in questo romanzo: la scrittura, rigorosamente in prima persona, è risultata molto acerba e immatura. Alcune descrizioni sono molto banali, forse, visto che l’ambientazione è quasi “classica” mi sarei aspettata un linguaggio più altisonante e curato. Oltretutto, molte descrizioni sono ripetitive e, secondo me, servono solo per riempire lo spazio delle pagine piuttosto che per dare un vero valore aggiunto. Una cosa da sottolineare è, però, la particolarità dei personaggi: non ci sono i soliti cliché con la ragazza debole o il cavaliere senza macchia senza paura che la salva, i personaggi sono tutti indagati e hanno tutti dei lati forte e dei lati di fragilità.

In conclusione, consiglio sicuramente la lettura a colore che hanno già letto i precedenti romanzi della seria, visto che “A caccia del diavolo” è il capitolo conclusivo e, forse, il più maturo dei quattro.

I lati positivi non mancano ma è soprattutto la trama a prendere particolarmente e ad offrire dei momenti piacevoli di immersione nella lettura.

Recensione di Laura Pagura.