Acqua scura - Charlotte Link

Attraente come l’acqua e oscuro come le profondità marine, “Acqua scura” è trascinante, vorticante come il mare in tempesta.

Violenta e imprevedibile o calma e ammaliante, l’acqua può essere tante cose e il titolo che la contiene è perfetto per la nuova opera di Charlotte Link, non solo perché l’elemento è molto presente, ma perché rappresenta i tumulti che vivono i personaggi e, di alcuni di loro, la doppiezza e i segreti.

La protagonista è lei: la carismatica, complicata, fragile e determinata Kate Linville.

Incontrata la prima volta in “L’inganno”, ritrovata in “La palude”, “Senza colpa” e “La notte di Kate”, è sempre stato amore con lei. La bellezza dei romanzi con questa protagonista è che, sebbene siano una serie e abbiano delle dinamiche tra i personaggi che continuano, mentre i soggetti principali compiono il loro percorso personale, ogni romanzo è comprensibile, godibile e vivibile come singolo.

Casi avvincenti, appassionanti, dove la scrittura dinamica dell’autrice cattura. Il momento della lettura è ricercato, voluto e immergersi nel libro è un’esperienza coinvolgente sul piano emozionale ed empatico, dove sorprese e temi non scontati accompagnano dalla prima all’ultima pagina.

In “Acqua scura” ci sono due casi, uno principale e uno subordinato. Il subordinato è la scomparsa di una ragazzina e proprio mentre è occupata a indagare su questo, Kate viene coinvolta in un’indagine che non le compete e che affonda le sue radici in un massacro avvenuto quindici anni prima. Durante una notte di tempesta, in campeggio libero su una spiaggia scozzese, una famiglia più un’altra coppia è stata distrutta. Unica sopravvissuta la figlia maggiore della famiglia che ora, a distanza di tanto tempo, è di nuovo minacciata. L’incontro inaspettato tra la fragile e traumatizzata sopravvissuta, Iris, e Caleb Hale, ex superiore e grande amico di Kate, nonché suo amore non dichiarato, mette in moto eventi dall’esito imprevedibile, ricchi di tensione fino al finale rivelatore.

Nei romanzi della Link fondamentale è la costruzione dei personaggi. Appaiono veri, sfaccettati, prismi umani dove luce e ombre formano quadri realistici, non solo. Capita spesso di provare sentimenti contrastanti verso i personaggi, nonostante il modo in cui vengano proposti. Mi spiego meglio: è assodato che alcune figure, per il loro vissuto o le situazioni in cui si trovano, si prestano a ispirare simpatia o almeno vicinanza. Eppure qualcosa, risveglia l’istinto a non fidarsi, a sentirli falsi. La diffidenza è magistralmente istigata dall’autrice attraverso descrizioni e dialoghi, quasi a voler far vivere al lettore l’esperienza dell’investigatore che nonostante la professionalità, l’attenzione alle prove e agli indizi è umano, e deve in qualche modo ascoltare il sesto senso affinato da anni di lavoro o magari istigato da un giudizio personale, ma sempre un utile indicatore. Bellissimo è poi arrivare in fondo e scoprire che la vocina che sussurrava di non fidarsi aveva ragione e noi, lettori, lo avevamo percepito.

Altro punto forte del romanzo è l’evoluzione dell’indagine. Mai statica è sempre in mutamento. I punti di vista si spostano e le rivelazioni suffragate da prove, evidenze e dalla testardaggine di Kate, mostrano scorci inediti e spiazzanti.

In “Acqua scura” non si legge solo delle investigazioni attuali, ma si viene proiettati nel passato al tempo del massacro, vivendolo attraverso la voce di chi lo ha eseguito. Sono parti che si discostano dalla narrazione canonica e lo capiamo prima con gli occhi e poi col contenuto. Queste parti sono scritte con un carattere diverso, quasi un avviso di prestare attenzione alle parole che seguiranno. Si sa che le cose sono finite male, malissimo, ma qui è la dinamica, quasi momento per momento, che viene raccontata. Sono capitoli forti, duri, che si potrebbe trovare disturbanti. Scatenano una forte emozione di protezione, una volontà frustrata di cambiare le cose. Si prova la desolazione di chi sopravvive, si soffre con chi muore, si odia chi colpisce.

Acqua scura” scava nelle dinamiche dei traumi, che cambiano le personalità in modo impensabile. Ricordi da cancellare, memorie da modificare, vite da ricostruire o che non possono essere riconnesse con la normalità. Si parla di crimini e di criminali, di dolore, rabbia e vendetta, amore e giustizia.

Sebbene il caso principale, quello del massacro e le sue conseguenze nel presente, sia senza dubbio importante per la trama, a volte si sente la mancanza di leggere più informazioni sull’indagine della ragazzina scomparsa. Si percepisce quest’ultimo come orfano, monco, dando un po’ di insoddisfazione. In realtà è un modo per mostrare e ricordare che non tutti i casi vengono risolti con la cattura del colpevole, che il male non sempre viene punito o nei tempi che vorremmo. E poi chissà, ci sarà un nuovo romanzo che riscatterà anche questo conto in sospeso.

Ciò che resta inconfutabile è che Charlotte Link (Francoforte sul Meno, 1963), è bravissima, a oggi considerata una delle più talentuose scrittrici tedesche contemporanee. Conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, “Venti di tempesta”, “Profumi perduti”, “Una difficile eredità”, “La casa delle sorelle” e altri, da appassionati del genere siamo molto felici che la sua penna abbia virato al giallo!

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Articolo protocollato da Tatiana Vanini

Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!

Tatiana Vanini ha scritto 8 articoli:

Libri della serie "Le indagini di Kate Linville"

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