Bompiani pubblica Acque morte di Simon Beckett nella collana Narratori Stranieri, offrendoci l’opportunità di leggere un nuovo romanzo della serie che l’autore inglese ha dedicato a David Hunter.
Questo ciclo narrativo ha incontrato una straordinaria fortuna, vendendo più di venti milioni di copie e ottenendo particolare successo in Germania e nei Paesi scandinavi.
E proprio tenendo conto di questa ottima accoglienza da parte dei lettori diventa in qualche modo ancora più ammirevole il ritmo produttivo di Simon Beckett, che non forza mai la scrittura, non cerca di sfruttare fino all’osso il momento di successo e si prende tutto il tempo necessario da un titolo all’altro.
Acque morte è apparso in originale nel 2017 con il titolo di The Restless Dead e segue The Calling of the Grave, pubblicato nel 2010 e giunto a noi nel 2011 come La voce dei morti.
Lo spunto iniziale per questa serie venne in mente a Beckett dopo una sua visita alla famosa (o famigerata) “Body Farm” che, conosciuta anche come University of Tennessee Anthropological Research Facility, è uno dei luoghi più importanti al mondo per lo studio sulla decomposizione dei cadaveri.
E David Hunter è infatti un celebre antropologo forense, che proprio in occasione de La voce dei morti è incappato in qualche inciampo professionale, dal quale cerca di recuperare in questo nuovo Acque morte, che arriva a noi con la traduzione di F. Coppola.
Cerchiamo ora di scoprire qualche elemento della trama di Acque morte.
Venerdì sera: tempo di accantonare il lavoro, rilassarsi, magari bere un bicchiere o due al pub e prepararsi per il fine settimana. Non per David Hunter, però, che riceve una telefonata dall’ispettore Lundy, che gli chiede aiuto nell’identificare un cadavere. Un corpo in avanzato stato di decomposizione è stato ritrovato a Backwaters e la polizia ha bisogno di ogni aiuto possibile.
Per le forze dell’ordine l’identità più probabile per quel cadavere è quella di Leo Villiers, rampollo 31enne di una ricca famiglia locale, scomparso da settimane: la polizia è sotto pressione per risolvere il caso e ha già una narrazione plausibile. Leo aveva una relazione con una donna sposata, Emma Derby: anche lei è scomparsa e molto probabilmente Villiers ha prima ucciso lei e quindi si è suicidato.
Ma Hunter non è convinto: mancano piedi e mani e la faccia non si può più identificare, non se la sente di riconoscere come valida la traccia offerta dalla polizia. E quando le paludi e acquitrini lasciano trapelare nuovi segreti, David capirà di essere finito in una ragnatela di segreti di famiglia, bugie e risentimenti, e che i vivi, come al solito, sono ben più pericolosi dei morti.
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