Un tuffo nel passato al ThrillerCafe, con una recensione a un romanzo di Carl Hiaasen un po’ datato ma che varrebbe sicuramente la pena leggere. Benché siamo in inverno, parliamo di Alta stagione.
Titolo: Alta stagione
Autore: Carl Hiaasen
Editore: Baldini & Castoldi
Anno: 1997
Pagine: 402
Traduttore: Bortolussi S.
Trama in sintesi:
Il presidente della Camera di commercio di Miami viene ritrovato morto, con le gambe tagliate, vestito con una chiassosa camicia da turista e un coccodrillo di gomma in gola. Un misterioso gruppo terroristico rivendica l’omicidio, che si rivela soltanto il primo di una serie di delitti inimmaginabili. All’ex giornalista Brian Keyes, divenuto investigatore privato, il compito di salvare Miami.
Un cadavere soffocato con un coccodrillo di gomma, un altro paio dati in pasto a un rettile vero, un bestione di nome Pavlov. Un giornalista un tantino uscito di senno che guida un terzetto strambamente assortito: un nero, ex giocatore di football, che ce l’ha con i bianchi; un Seminole che rivuole la terra dei suoi antenati; un ex rivoluzionario cubano che odia i comunisti. Tutti assieme sono decisi a sfollare la Florida intera dai turisti e per farlo mettono in scena attentati assurdi, con l’hispanico appassionato di bombe ma capace di farle scoppiare sempre al momento o sull’obiettivo sbagliato (indimenticabile la sua carneficina di cani da corsa) e il capobanda che s’inventa di tutto per conquistare la prima pagina dei giornali, compresa una pioggia di sacchetti pieni di serpenti su una nave da crociera. Devo aggiungere altro per farvi figurare i sorrisi che Alta stagione è capace di strappare? Credetemi, Hiaasen è uno degli scrittori di crime fiction più divertenti e folli in circolazione, dotato di una fantasia sfrenata e di una penna agile e irriverente. Una via di mezzo tra Leonard e Lansdale che confeziona storie in cui ai momenti di tensione, che – badate bene – ci sono comunque, alterna imprevedibili siparietti semicomici. Un autore, almeno per me, da tenere in considerazione sempre, e soprattutto quando il morale è un po’ basso.
Se leggerete mai questo libro, sono certo mi darete ragione.
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