Rizzoli porta nelle librerie italiane Ana, primo thriller per adulti dell’autore spagnolo Roberto Santiago, fino a questo punto più noto per i film e i suoi molti libri per ragazzi.
Ana mantiene il titolo originale e arriva a noi con la traduzione di Roberta Bovaia.
Nato a Madrid nel 1968, Roberto Santiago è un regista con all’attivo otto film, si è inoltre occupato di teatro ma il campo nel quale è più attivo è quello della letteratura pe ragazzi.
Lo scrittore ha pubblicato una trentina di volumi, fra i quali spiccano quelli appartenenti alla serie Los Futbolísimos, che mischia azione, intrighi e calcio e che è molto conosciuta in Spagna oltre a esser stata tradotta in molti Paesi.
Con Ana lo troviamo al suo esordio on intrighi più maturi e Roberto Santiago ha scelto per questa opera che può diventare molto importante per la sua carriera un tema tanto scomodo quanto importante e poco presente nel genere thriller: la ludopatia.
Vera e propria forma di dipendenza, la ludopatia è ampiamente diffusa anche in Italia e per ora non si è fatto molto per arginarne le disastrose conseguenze, anche per via degli enormi introiti che entrano nelle casse dello Stato con la tassazione dei videopoker e macchine simili.
Come ben sanno gli scrittori e i lettori di gialli, ovunque siano in ballo forti somme è facile che criminali di vario tipo si interessino al settore, cerchiamo quindi di scoprire la trama di Ana.
Ana Tramel non ha bisogno di altri guai e impegni, è già brava a complicarsi la vita da sola. Quarantatré anni, un passato da dimenticare che però tende spesso a tornare, una carriera da avvocatessa non esattamente brillante, la tendenza ad abusare del gin per evitare tanto la noia quanto le possibili emozioni: a prima vista Ana non sembra certo l’avvocato da cercare se ci si deve difendere da una accusa d’omicidio.
E invece la donna riceve la fatidica telefonata per l’incarico, ed è costretta ad accettare, sia perché il lavoro non abbonda sia perché a chiedere aiuto è suo fratello, Alejandro. La telefonata arriva dalla caserma di Robredo, a nord di Madrid, Ana non sente suo fratello da più di cinque anni e rimane sorpresa nell’udire l’accusa: omicidio del direttore di un casinò.
Il caso appare disperato fin dalle prime battute: il fratellino ha accumulato più di ottocentomila euro di debito di gioco e a quanto pare l’assassinio è stato videoregistrato dalle telecamere a circuito chiuso della casa da gioco. Ciliegina sulla torta? Alejandro ha anche un figlio, di appena due anni.
Tocca rimboccarsi le maniche e cercare aiuto, aiuto che Ana trova in una squadra scalcagnata e improbabile: due avvocati agli esordi, che hanno frequentato ben poco le aule dei tribunali, una sua amica ed ex compagna di università, Concha e infine un investigatore ormai vecchio e non più tanto in forma. Insomma, se avessimo il vizio di Alejandro e dovessimo puntare qualche soldo sulle possibilità di vittoria di Ana, ecco, avremmo qualche esitazione.
Eppure la squadra sembra funzionare meglio del previsto, Ana Tramel trova le giuste motivazioni per diventare sempre più agguerrita e man mano si sveleranno piani e intrighi di una società ricca e potente, che non ha alcun scrupolo nello sfruttare fino all’osso chi è malato di gioco d’azzardo…
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- Santiago, Roberto (Autore)