Dopo Il tempo del male e Inferno bianco, Apnea di Arne Dahl – edito da Marsilio – è il terzo episodio della serie che vede come protagonisti gli investigatori Sam Berger e Molly Blom. Lo recensiamo oggi al Thriller Café.
L’ex sovrintendente della polizia criminale di Stoccolma, Sam Berger è nuovamente in fuga dalla giustizia perché accusato di un omicidio che non ha commesso. Intanto Molly Blom, sua partner fortuita ed ex elemento di punta dei servizi segreti, è in coma in un letto d’ospedale, mentre Aisha Pachachi – l’unica delle sette ragazze del caso Savinger che Sam e Molly non sono riusciti a liberare – è ancora nelle mani del suo rapitore.
Parte in quarta e a ritmo sostenuto questa terza indagine che dura due settimane e in cui l’autore unisce alle scene d’azione una generosa quantità di investigazione della psiche umana. Apnea è infatti una spy story in cui non manca però il fattore psicologico; tutti i personaggi vengono ben delineati attraverso le loro emozioni più profonde, i loro segreti, i pensieri più nascosti.
Il titolo è perfetto non solo perché si ha la sensazione di leggere il libro in uno stato di apnea dal quale Arne Dahl, con grande maestria, fa emergere il lettore al momento giusto, concedendo di riprendere fiato, ma anche perché l’acqua – e ciò che rappresenta – è un elemento fondamentale del racconto. La mezz’acqua per i subacquei è quella condizione in cui si è sospesi e immobili, in cui è difficile distinguere l’alto dal basso delle profondità marine e in cui è facile lasciarsi prendere dal panico e non capire più come tornare in superficie. Lì dove mancano completamente i punti di riferimento, basta un istante per sbagliare direzione e, mentre si crede di portare a galla la verità, precipitare invece verso il fondo dell’abisso. Quella stessa identica condizione in cui Berger si troverà più volte non solo nel Mar Baltico ma anche in terraferma: nel mondo oscuro dell’intelligence service difatti, tutti mentono e fanno il doppio gioco e capire di chi fidarsi è impresa ardua.
Superfluo ma doveroso precisare che alla trama articolata e ottimamente costruita si intrecciano molteplici subplot, indizi sparsi ad arte e mutamenti improvvisi di scena, il tutto raccontato con intensità ed energia fino alla conclusione al cardiopalma. La scrittura tagliente coinvolge e scioglie lentamente i nodi di un romanzo davvero godibile.
Speriamo di veder presto tradotto e pubblicato in Italia, il quarto episodio della coppia Berger/Blom.
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