Oggi al Thriller Café recensiamo Appuntamento con la morte di Stuart MacBride, uscito da pochi giorni per Newton Compton Editori e tradotto da Francesca Noto. È il tredicesimo tartan noir della fortunata serie McRae, ambientata ad Aberdeeen nel nord-est della Scozia.
In questo nuovo capitolo l’ispettore Logan McRae rientra agli Affari Interni dopo un anno di convalescenza con la convinzione di potersi dedicare a un caso facile e non troppo impegnativo, ma è evidente che il destino abbia deciso di mescolare le carte in tavola. Il professor Wilson infatti, famoso attivista che si batte contro l’indipendenza della Scozia, è scomparso e di lui sono rimaste solo alcune preoccupanti tracce di sangue. Visto che la guerra tra indipendentisti e unionisti si fa via via più agitata, è essenziale chiudere il caso in tempi brevi e impedire che le tensioni aumentino, anche perché i media – e un giornalista in particolare – non hanno intenzione di trascurare nessun dettaglio relativo alla vicenda, rendendo il lavoro dell’ispettore McRae ancora più delicato e complesso, oltre che sconfortante.
Purtroppo si susseguono le sparizioni di alcune personalità di spicco e gli indizi su cui investigare per il nostro protagonista sono deboli e fuorvianti. È chiaro che qualcuno stia cercando di inviare un forte messaggio politico e sanguinario a tutta la Scozia e va fermato.
A metà libro uno spiraglio, finalmente qualcosa di concreto su cui la squadra talvolta sgangherata e non sempre unita di McRae può lavorare, se la stampa e i superiori non creassero più problemi dei malviventi stessi! Ma l’ispettore è determinato, ragiona velocemente, si pone domande, cerca risposte, sbaglia, fiuta la pista giusta, deve spesso richiamare i colleghi per farli filare dritto, per farsi ascoltare, seguire nelle indagini e portarli alla soluzione dei fatti.
La narrazione di MacBride, come nei precedenti romanzi, traccia un plot principale ricco che si unisce a sottotrame intime e personali, condito come sempre con quel pizzico di ironia che lo contraddistingue. Un caso per nulla semplice anche stavolta, colmo di rischi e colpi di scena; una storia che tiene il lettore incollato alle oltre quattrocento pagine per la particolare abilità dell’autore di far convivere in perfetto equilibrio tensione e sorrisi.
Insomma, un thriller intriso di umorismo in cui MacBride dipinge con cura e leggerezza – ma anche con la dovuta serietà – le ambientazioni, il rapporto tra colleghi e comandanti, le vicende private dei personaggi e dello stesso protagonista che, senza dubbio, domina uno scenario attuale e moderno ai tempi della Brexit.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.