Aria di neve - Serena VendittoRecensiamo oggi al Thriller Café “Aria di neve” di Serena Venditto, primo volume della serie dedicata al gatto detective Mycroft e ai 4+1 di Via Atri 36, appena ripubblicato da Mondadori.

Ariel è una ragazza italo-americana che vive nella sua adorata Napoli. Lavora come traduttrice di romanzi rosa e dopo quattro anni di fidanzamento e due di convivenza, è appena stata lasciata da Andrea, ispettore di polizia. In lei si aggrovigliano sconforto, delusione e rabbia, ma soprattutto desiderio di abbandonare quell’appartamento troppo bianco e troppo vuoto in cui non riesce più a stare. Si mette quindi alla ricerca di un luogo in cui ricominciare e si imbatte nella coloratissima e disordinata dimora di via Atri, dove vivono altri tre ragazzi: Malù, sagace archeologa con una passione per i romanzi gialli, Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane, e Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese. Un terzetto strambo e caotico cui si aggiunge la presenza fissa di Mycroft, uno stupendo gatto nero dagli occhi verdi che, coi suoi eloquenti miagolii, non ha bisogno della parola per farsi capire alla perfezione.

La protagonista si sente subito a suo agio e le cose per lei riprendono a girare per il verso giusto, al punto che dimenticare Andrea sembra quasi possibile. Ma proprio allora un suicidio sospetto rimetterà tutto in gioco e sconvolgerà il microclima di via Atri: perché Teresa, bellissima e talentuosa concertista, vicina di casa, avrebbe dovuto togliersi la vita?

Sin dalle prime battute l’autrice, con stile brillante e vivace, ci conduce tra le pagine di un giallo puro, vecchio stile, astuto e raffinato, in cui indizi, prove ed elementi vengono raccolti dalla mente arguta di Malù – vera e propria “chirurga dei dettagli” – che coinvolgerà tutto il gruppo nelle indagini, compreso il gatto Mycroft che darà sfoggio della sua sottile e felina acutezza.

È anche un’appassionante storia di sentimenti, di amore e di amicizia, una commedia piacevole e ironica ricca di personaggi intensi e briosi ai quali ci si affeziona con estrema facilità: si prova la reale sensazione di vivere in quel condominio, condividere quegli spazi e quelle emozioni, e respirare l’aria di un’estate torrida e impietosa.

La narrazione stessa riflette quanto appena premesso: all’investigazione vera e propria affidata all’intelligenza e alla logica dei protagonisti, si affianca e si alterna, in esemplare armonia, una parte emozionale fitta di colori e musica, di richiami cinematografici e letterari, di profumi e sapori multietnici. Il risultato è dunque una “commedia gialla” ben scritta, divertente e drammatica, un mistero da risolvere, e la vita che, intorno, continua a scorrere.

Cornice del quadro è la bellezza di Napoli, “il suo mare che si infrange sugli scogli, la lettura di un libro su una panchina della Villa Comunale, un film a luglio all’Arena del Parco del Poggio, una birra a piazza Bellini, il silenzio irreale prima della partita, le bancarelle a Port’Alba e la pizza a portafoglio: una delle grandi istituzioni del vivere civile”.

Serena Venditto dimostra di essere un’autrice validissima capace, al contempo, di far sorridere, commuovere ed emozionare, mentre Mycroft annuisce, facendo le fusa.

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Articolo protocollato da Francesca Mancini

Lettrice appassionata di gialli, thriller e noir da sempre, amo molto anche le serie TV dello stesso genere e di scienza di confine. Ho una passione sfrenata anche per la musica anni ’80, il buon vino, il mare, la famiglia, gli amici veri e la comunicazione non verbale.

Francesca Mancini ha scritto 75 articoli: