Edito da Gargoyle sul finire del 2013, vi segnaliamo oggi Black hats, di Patrick Culhane, nomme de plume del ben noto Max Allan Collins, autore più volte candidato all’Edgar Award e dalla cui graphic novel Era mio padre è stato tratto poi l’omonimo e pluripremiato film.
Il romanzo è ambientato negli anni 20 e mette di fronte Wyatt Earp e Al Capone. Il primo, passato alla storia come sceriffo dalla pistola veloce, all’epoca lavorava come detective privato a Los Angeles ed è in questa veste che viene contattato dalla vedova del suo migliore amico, Doc Holliday. La donna gli chiede di salvare il figlio rimasto invischiato nei traffici di Al Capone, astro nascente della mafia newyorkese. Earp, ormai in là con gli anni, assieme al suo amico cronista sportivo Bat Mateson, proverà con le sue vecchie maniere da cowboy di tirare fuori il ragazzo dai guai.
Black hats è uno scontro tra due personalità titaniche ma soprattutto una storia che sullo sfondo della Grande Mela degli anni venti propone a profusione mitragliette e belle donne.
Un romanzo per chi ama le atmosfere del proibizionismo e un registro narrativo quasi cinematografico.
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