Siamo giunti all’ultima tappa (per il momento) del nostro viaggio alla scoperta della serie di Patrizia Rinaldi con protagonista Blanca Occhiuzzi: “Blanca e le niñas viejas” è il quinto titolo, pubblicato da E/O nel gennaio 2022.
Due donne non più giovani ma con l’ardimento, l’avvenenza e il savoir faire di chi si sente viva, si ama e si lascia amare, ricevono lo stesso messaggio: è un appuntamento ad un indirizzo che non conoscono, di sera, per ballare il tango. Non ci sarebbe nulla di anormale – le donne sono ottime ballerine e gli appuntamenti vengono fissati solitamente sempre all’ultimo momento e ad un indirizzo sempre diverso – se non fosse che, giunte lì, scoprono che l’edificio è diverso dai soliti che frequentano e, cosa ben più inquietante, che sono le uniche due invitate. La loro morte scenografica desta scalpore, le donne erano conosciute in città, e toccherà a Blanca ed ai suoi trovare un colpevole particolarmente difficile da stanare.
Questa volta l’autrice ci conduce, con passo sicuro, fra le mille voci e i mille passi di un tango caliente, infuocato e sensuale di cui Blanca è ancora una volta protagonista indiscussa. Sarà lei, infatti, con la sua consueta, grande sensibilità a guidarci in quest’indagine intricata, ma – come le dice Gabriella, l’amica delle vittime – per portarla a termine dovrà immergersi completamente nel mondo del tango. Per farlo, dovrà imparare prima di tutto a fidarsi.
“Mi abbracci e mi dici che non c’è niente di meglio della fiducia davanti al pericolo. Dici le stesse parole della donna che è sopravvissuta all’appuntamento col tango, quell’appuntamento che ha ucciso le altre. Lei mi ha fatto conoscere da vicino le vite delle vittime. La sopravvissuta ha deciso che le donne uccise avrebbero dovuto continuare a campare nei racconti che lei faceva a me e nei passi che mi ha fatto imparare. Le ho dato retta, ho ascoltato e ballato finché le vittime sono in qualche modo tornate vive. Non so ancora se per volontà di fermare la ferocia che sa ammazzare o perché quelle vite consumate erano belle, e basta”.
Se il quarto volume si era rivelato un po’ statico e, in un certo senso, di consolidamento, come prevedibile in questo quinto giallo Patrizia Rinaldi ritrova la sua verve: l’indagine qui è preponderante, ed il personaggio di Blanca ritorna pieno di vigore e voglia di riscatto. Uno spiccato elemento di novità è poi, qui più che in altri romanzi della serie, la coralità e la grande importanza dedicata ai continui e repentini cambi di punto di vista dei protagonisti. Un espediente narrativo particolarmente apprezzabile ed evocativo, con il quale la Rinaldi riesce persino a dar voce alla città, a Napoli. Sono tanti i temi trattati in questo bel giallo: il tango ed il suo essere democratico; l’importanza di sentirsi bella e desiderabile ad ogni età, l’estrema democrazia del tango… e poi l’abbandono scolastico, la piccola criminalità… davvero, molta carne al fuoco. Speriamo di ritrovarne altrettanta nel prossimo libro di questa bella serie gialla, non ancora pubblicato.
Per il momento il nostro viaggio con Patrizia Rinaldi finisce qui, ma spero che vi abbia fatto piacere conoscere Blanca per il mio tramite e che possiate apprezzarla ancora di più leggendola. Non ho amato per nulla la fiction Rai che è stata tratta da questi romanzi, ma l’impressione è stata decisamente diversa e positiva dopo la lettura dei gialli. Superconsigliati!
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