De Marco - Altieri - Di GiulioForse qualcuno si chiedeva se anche quest’anno ci sarebbe stato il Bloody Mary Award e la risposta ce l’avete sotto gli occhi. Tra fine dell’anno scorso e inizio del 2011 ho contattato alcuni tra i più noti scrittori, editor, giornalisti e webmaster per comporre la superlativa giuria del premio simbolico che ThrillerCafe assegnerà al miglior romanzo di genere giallo/thriller/noir edito nel 2010. Dopo le due affermazioni di Elisabetta Bucciarelli nel 2008 e nel 2009, ex aequo con Carrisi, vedremo quest’anno chi la spunterà.
A inaugurare quest’edizione:
– Alan D. Altieri (in alto a destra)
– Matteo di Giulio (in basso a destra)
– Romano De Marco (in basso a sinistra)

Alan D. Altieri, vero maestro dell’action thriller italiano, è, oltre che scrittore, sceneggiatore, traduttore e direttore editoriale delle collane da edicola di Mondadori. Ha pubblicato recentemente la raccolta Killzone.
Ha votato per:

– “Uccidero’ Mefisto“, Valter Binaghi, Perdisa Pop;
– “Lullaby – la ninna-nanna della morte“, Barbara Baraldi, Castelvecchi

Matteo Di Giulio ha firmato saggi per Baldini Castoldi Dalai e Feltrinelli ed è vicedirettore dell’Asian Film Festival di Roma. Il suo romanzo più recente è Quello che brucia non ritorna (Agenzia X).
Ha votato per:

– “Vita dura per le canaglie“, André Héléna, Aisara (In questa cartolina-non-turistica si muove una canaglia, il solito gangster di Héléna, che però agisce come un sentimentale: si batte per amore, vorrebbe fare la bella vita, invece gli va male e deve girare la Francia occupata cercando di portare a casa l’unica cosa cui tiene di più del gentil sesso, la sua pelle.)

– “Queenpin“, Megan Abbott, Edizioni BD
(Queenpin è un film su carta: ruvido, sensuale, una highway solo apparentemente dritta e tranquilla, in realtà con curve pericolose e agguati nascosti dietro ogni cartello stradale. Queenpin è il nero dell’anima.)

– “Donne a perdere“, Michele Ledda, Piergiorgio Pulixi, Renato Troffa, Ciro Auriemma, Edizioni E/O
(Un’operazione che partendo dai dettami del noir mediterraneo sponsorizzato da Carlotto, e a lui fortemente debitore, si spinge in un’Italia cinica e malavitosa. Romanzi d’inchiesta, che forse avrebbero potuto essere maggiormente politici, ma che di sicuro non si tirano indietro e sanno coniugare azione e cronaca.)

Romano De Marco è un profondo conoscitore del genere giallo/thriller e autore di Ferro e Fuoco, edito nel 2009 da Il Giallo Mondadori.
Ha votato per:

– “The Getaway man“, Andrew Vachss, Fanucci
(Finalmente il ritorno di Vachss nelle librerie italiane con un romanzo che, a differenza degli ultimi del suo “fratello di sangue” Joe Lansdale, non concede nulla o quasi all’autocompiacimento e alle mode. Essenziale, secco, pervaso da una lucida e spietata ironia. Come il vero noir dovrebbe essere.)

– “Mano nera“, Alberto Custerlina, Baldini Castoldi Dalai
(Chiamato a confermare l’exploit di Balkan Bang per un editore importante come Baldini e Castoldi Dalai, Al Custerlina spacca di nuovo e convince tutti con un’altra storia ambientata nell’est europeo, per l’esattezza a Serajevo. Ritmo, tensione, ironia, e uno sguardo competente e disincantato su una realtà socio-politica esplosiva. Quella di una nazione che è ben lontana dalla auspicata e auspicabile pacifica convivenza multiculturale che poco più di un decennio fa è costata la vita a migliaia di persone in una guerra sanguinosa e, per molti versi, inutile.)

– “Vendetta“, Stefano Di Marino (Stephen Gunn), Edizioni BD
(Vendetta è ben lungi dall’essere il miglior romanzo di Stefano Di Marino, ma è una operazione encomiabile per più versi, primo fra tutti quello di sperimentare con coraggio una formula atipica nel genere (quella del romanzo illustrato). Vedo questo esperimento anche come un meritorio tentativo (mi auguro riuscito) di avvicinare i più giovani allo sconfinato, ricchissimo universo narrativo del grande Prof, con una storia che richama molto lo stile e le ambientazioni del poliziesco all’italiana anni 70. La professionalità e la vulcanica propositività di Stefano Di Marino sono un patrimonio, non solo per i suoi affezionati seguaci (fa i quali mi pregio di annoverarmi…) ma per tutto il panorama editoriale italiano.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

Giuseppe Pastore ha scritto 1638 articoli: