Decimo giorno di voti per il Bloody Mary Award 2010, il premio virtuale che Thriller Cafè assegna al miglior libro di genere giallo/thriller/noir uscito nel corso dell’anno in Italia. Oggi a votare sono:
– Enrico Pandiani (in alto a destra)
– Carlo Oliva (in basso a destra)
– Fabio Lotti (in alto a sinistra)
– Andrea Pelfini (in basso a sinistra travestito da John Travolta)
Enrico Pandiani ha esordito con l’apprezzato noir Les italiens, nel 2009, cui è seguito nel 2010 Troppo piombo. La terza inchiesta del commissario Mordenti s’intitolerà Lezioni di tenebra.
I suoi voti sono andati a:
– “Così si muore a God’s Pocket“, Pete Dexter, Einaudi
(Un grande affresco popolare del più duro dei quartieri di Filadelfia. Mickey, trafficante di carne rubata gira con il suo camion per trovari i soldi con i quali seppellire il figlio della sua compagna morto in uno strano incidente. Sulla sua strada personaggi straordinari, mafiosi, ubriaconi, giornalisti. Grande ironia, humour e umanità)
– “Mano Nera“, Alberto Custelina, Baldini e Castoldi
(Una donna micidiale, la figlia di un ministro bosniaco sequestrata, un antico manoscritto sefardita e le antiche ferite di una guerra crudele che stentano a rimarginarsi. Tutto questo darà via ad un lungo inseguimento mozzafiato nei boschi della Bosnia-Erzegovina)
– “L’ombra del Falco“, Pierluigi Porazzi, Marsilio
(Un killer spietato che uccide studentesse inermi, un’uomo dal passato oscuro viene chiamato per dargli la caccia. Una storia italiana cupa e avvincente con un finale tutto a sorpresa)
Carlo Oliva è scrittore, saggista, critico, traduttore (di Ellroy, Crumley, Thompson, tra gli altri).
Ha votato per:
– “Ti voglio credere“, Elisabetta Bucciarelli, Kovalski/Colorado Noir
(Dimostrazione definitiva della maturità raggiunta dall’autrice.)
– “Tu la pagaràs!“, Marilù Oliva, Elliot
(Finalmente qualcosa di originale nel noir italiano.)
– “La lista“, Michael Connelly, Piemme.
(Connelly è sempre il Maestro.)
Fabio Lotti è un grande esperto del genere giallo: tiene rubriche su diverse riviste online, tra cui Sherlock Magazine, e ha curato la raccolta GialloScacchi.
Ha votato per:
– “Vendetta“, R.J.Ellroy, Giano
– “Il cimitero di Praga“, Umberto Eco, Bompiani
– “The killer inside me“, Jim Thompson, Fanucci
Andrea Pelfini è il webmaster di Pegasus Descending, sito dedicato alla narrativa e al cinema di genere giallo/thriller/noir che vi consiglio di tenere d’occhio.
Ha votato per:
– “La legge di Fonzi“, Omar Di Monopoli, ISBN
(Di Monopoli conclude con questo lavoro la sua trilogia delle “orecchiette western”, confermandosi come autore capace di mischiare i generi – dal noir al western, dalla commedia all’epica popolare – grazie a un uso sapiente e raffinato della lingua italiana, mai banale. In più il suo continua a essere un affresco tra il comico e il grottesco, sicuramente iperbolico ma ricco di spunti di riflessione, per le miserie umane e sociali del Meridione ma, in definitiva, di tutto il nostro Paese.)
– “Piccoli crimini“, Dave Zeltserman, Fanucci
(probabilmente il miglior lavoro del 2010 sull’impossibilità della redenzione per chi è venuto a contatto con il Male. Con Piccoli crimini Zeltserman apre una trilogia, conosciuta come quella “dell’uomo uscito di galera”, volta a esplorare le storie e le vicende di uomini che ritornano in quella comunemente consociuta come “la vita civile”. Una storia nerissima e avvincente, un personaggio indelebile e perfettamente delineato a cui è impossibile negare la nostra simpatia, una società – quella della provincia americana – ritratta lucidamente in tutto il suo perbenismo moralista e bieco. Imperdibile.)
– “Una donna di troppo“, Carl Hiaasen, Meridiano Zero
(un romanzo potentissimo, ma incomprensibilmente sottovalutato e passato quasi inosservato su tutti i maggior media nazionali. Hiaasen scrive una storia ricca di uno humour nerissimo che grazie al sorriso permette di focalizzare al meglio un problema ambientale concreto come quello del depauperamento delle paludi delle Everglades e del cinismo di certa industria. Con il personaggio di Chaz Perrone, inoltre, Hiaasen ritrae un individuo che rappresenta tutto ciò che è gretto e volgare, narrando, però, le sue gesta tragicomiche con quella leggerezza capace di renderlo uno dei protagonisti letterari più divertenti e riusciti degli ultimi anni.)
E con questi voti siamo quasi in dirittura d’arrivo: non perdetevi i prossimi post… la proclamazione del vincitore è vicina!
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.