Butterfly” è un thriller psicologico originale e trascinante. La scrittura scorrevole di Martta Kaukonen avvince dalle prime pagine e la scelta di usare sempre la prima persona, in capitoli suddivisi tra i diversi personaggi, avvince il lettore alle parole, trascinandolo in una storia dai tanti risvolti e le molte sorprese.

Ira è la prima protagonista di cui sentiamo la voce. Racconta senza mezzi termini di essere una serial killer e che, nell’ultimo delitto, ha un po’ perso il controllo, trasformando un piano perfetto in un disastro. Ha paura di essere individuata e catturata, quindi inizia a mettere in atto un piano che gli garantisca uno sconto di pena: affidarsi a una psicologa, che ne possa certificare, in caso di processo, l’infermità mentale. La scelta cade su Clarissa, la seconda protagonista, una psicologa famosa, amata dei media, che si vede in molte trasmissioni televisive e intervistata sui giornali. Dalla scelta di Ira inizia un gioco tra predatore e preda, di sottile manipolazione e dai risvolti scioccanti.

La curiosità si desta dalle prime pagine di “Butterfly” e resta sempre desta. Ira e Clarissa, nei capitoli alternati dove raccontano la storia, sembrano contendersi l’attenzione del lettore. Non lo dicono mai chiaramente, ma si percepisce forte la loro voce che dice credi a me, solo io sono una narratrice affidabile. Sono due donne che più diverse non potrebbero essere: una è una criminale, sbandata, violenta e bugiarda, Ira dice subito che mente, che le piace mentire, che lo fa da sempre e che non ha intenzione di smettere; l’altra, Clarissa, è una donna affermata, che ha lottato per emergere e farsi una reputazione impeccabile, ancor più difficile se sei una donna bella e intelligente, perché sono tutti sempre pronti a coglierti in fallo e lei non ha nessuna intenzione di cadere. Dove Ira è manipolatoria, Clarissa è empatica e accudente. Ira ha un piano, Clarissa è fin troppo ben intenzionata a salvare i suoi pazienti e leggendo ci si preoccupa di questa psicologa che sta per finire in una trappola pericolosa.

Le prime note stonate appaiono quando due nuovi personaggi iniziano a inserirsi nella trama, raccontando a loro volta in prima persona delle parti. Sono due uomini: Pekka, il marito di Clarissa e Arno, un giornalista alcolista. Le parti dove gli uomini raccontano, incrinano l’immagine di Clarissa, mostrandola in un modo differente da come lei si racconta, portando così all’attenzione del lettore il tema intorno al quale gira il romanzo. Tutti mentiamo, agli altri, ma anche a noi stessi e a un certo punto le bugie che raccontiamo sono così convincenti, così migliori rispetto alla cruda verità, che iniziamo a crederci e quando ci crediamo è il nostro io che si perde in un labirinto.

Butterfly” è un thriller diverso dal solito. C’è tensione e tanta, in crescita, e il focus non è su un crimine che si sta svolgendo e la sua relativa indagine, ma tutto ruota su un qualcosa che è accaduto nel passato e sulle sue conseguenze.

Molte volte, i dettagli, portano a raggiungere conclusioni che andranno poi rimodellate e cambiate, con stupore e sorpresa, perché nuovi elementi cambiano le colpe. Non c’è dolo da parte dell’autrice, che mette di fronte agli occhi un altro messaggio: non arrivare a giudizi affrettati, finché l’intera storia non è raccontata e non si sono sentite tutte le versioni. Al giorno d’oggi, che si muove veloce, siamo portati a prendere posizione in fretta, sulla base delle emozioni, della simpatia e delle sensazioni. Così è facile cadere in errore, vittime delle bugie: ecco le menzogne che tornano.

L’intera opera gira intorno a quattro personaggi, abilmente creati e magistralmente raccontati, per confondere, dividere, per stupire e far riflettere. I dialoghi fra le diverse figure sono delle spie della loro personalità, ma nulla le racconta meglio della stessa azione, che sia la seduta di terapia, o l’incontro per l’intervista, spiegata da due personaggi diversi.

Teso e spiazzante, il thriller ha una dinamica veloce, cinematografica e sorprende fino all’ultima parola, che è sicuramente conclusiva della vicenda, ma apre una nuova visione che il lettore esplorerà nella sua mente a lungo, meditando sulle conseguenze del senso di colpa, sulla punizione e l’espiazione, processi di consapevolezza diversi quanto sono diverse le persone che le provano.

Butterfly” non si legge, si divora, per un coinvolgimento profondo e non banale.

Martta Kaukonen vive a Helsinki. Prima di diventare scrittrice è stata critica cinematografica per i più importanti giornali nazionali. “Butterfly” ha ottenuto un grande successo in Finlandia e in Europa e presto diventerà una serie TV.

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Butterfly
  • Kaukonen, Martta(Autore)

Articolo protocollato da Tatiana Vanini

Biologa per studi e mamma a tempo pieno, sono una lettrice compulsiva da quando, a otto anni, ho scoperto i romanzi gialli. La mia passione è nata con “Poirot e i Quattro” di Agatha Christie e non si è ancora spenta. Leggo gialli e thriller, sì, ma sono autrice di romanzi fantasy umoristici come La saga di Etreia, con i due volumi di “Veni, vidi... Etreia!”, la raccolta di racconti “Schegge di ordinaria allegria” (auto pubblicati) e poi nel 2023 è uscito per Edizioni Convalle “Scacco di torre per l'ispettore Ovvius” dove sono finalmente approdata al giallo anche nella scrittura. Gioco a D&D, scrivo recensioni e colleziono puffi. Adoro il Natale alla follia e quindi, i romanzi che prediligo sono proprio i mistery classici all'inglese ambientati nelle feste. Non c'è nulla come una bella riunione di famiglia per scatenare l'istinto omicida!

Tatiana Vanini ha scritto 33 articoli: