A distanza di appena due settimane dalla pubblicazione statunitense, ecco che arriva anche in Italia Il caso Fitzgerald di John Grisham, apparso in lingua originale con il titolo di Camino Island e tradotto da L. Fusari e S. Prencipe per Mondadori nella collana Omnibus.
Il caso Fitzgerald è il trentesimo romanzo per il prolifico autore dell’Arkansas e per l’occasione Grisham ha scelto di discostarsi dalle consuete atmosfere legal thriller che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Questa volta ci immergiamo nel mondo delle librerie, dei collezionisti di manoscritti e prime edizioni per un romanzo che, nelle stesse parole dello scrittore, “è un giallo senza nemmeno un avvocato” anche se, a dire il vero, ne compaiono alcuni verso il finale.
John Grisham ci ha abituato da tempo ad alcuni titoli che deviano dal suo canone, visto che in precedenza ha scritto romanzi ambientati nel mondo dello sport (football e baseball), ma Il caso Fitzgerald è anche l’occasione per omaggiare uno dei più grandi autori americani di tutti i tempi, quel Francis Scott Fitzgerald ben conosciuto per volumi ormai classici quali Il Grande Gatsby.
E cerchiamo ora di capire quali crimini avvengono ne Il caso Fitzgerald.
È notte fonda (ma non molto tenera) quando una banda di malviventi penetra con destrezza e professionalità nel caveau della Princeton University. Il gruppo è specializzato nei furti d’arte e il target del colpo è molto prezioso: cinque manoscritti originali di Francis Scott Fitzgerald, fra i quali anche quelli de Il Grande Gatsby e Gli ultimi fuochi.
Il bottino è assicurato per la sensazionale cifra di venticinque milioni di dollari e a prima vita si tratta di un crimine perfetto. Ma un secondo esame della scena e del furto porta alla scoperta di un indizio che mette l’FBI sulla pista dei criminali. Resta però da capire chi sia il mandante di tale impresa e i sospetti cominciano a concentrarsi su Bruce Cable, un colorito, famoso e chiacchierato libraio indipendente che è specializzato nel commercio di manoscritti rari e preziose prime edizioni e che possiede una libreria in Florida, nell’isola di Camino Island, Bay Books.
Si tratta di un luogo ben conosciuto agli scrittori, che spesso vi fanno tappa in occasione dei loro tour promozionali, ma la polizia teme di mettere in allarme Cable in caso di una indagine diretta. Le autorità trovano però la persona giusta alla quale affidare le investigazioni iniziali: Mercer Mann, una scrittrice in difficoltà economiche, che non riesce a completare il romanzo che ha iniziato e che, conoscendo bene l’isola, potrebbe mescolarsi bene nell’ambiente frequentato da Cable. Mercer Mann accetterà l’incarico, salvo poi scoprire che non tutto e come sembra…
Il caso Fitzgerald è stato accolto in patria con critiche generalmente positive, con il Washington Post che lo giudica come ottima lettura da spiaggia, mentre per il New York Times, pur trattandosi di un romanzo godibile, alle volte John Grisham ha allentato troppo l’attenzione su stile e scrittura, finendo con il ripetersi di quando in quando e generando dialoghi un po’ troppo semplici.
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