Il libro di cui parliamo oggi al Thriller Café è Cemetery Road dell’autore Greg Iles, edito da HarperCollins.
Si dice che ci siano soltanto due momenti importanti nella vita di un uomo: quando se ne va di casa e quando vi fa ritorno, tutto il resto sta soltanto nel mezzo.
Ed è proprio su questo tema che ruota il poderoso romanzo di Greg Iles: Marshall McEwan è nato e cresciuto a Bienville, una cittadina nello stato del Mississippi. A diciotto anni se ne è andato, lasciandosi alle spalle un passato doloroso insieme al caldo umido del sud. Da allora, è diventato uno scrittore famoso, tanto da vincere il premio Pulitzer, e ha costruito la sua vita sulla speranza di non fare mai più ritorno in quel buco di città. Ora che suo padre è in punto di morte, però, Marshall dovrà cercare di scavalcare il baratro di rancore che li separa, e tornare a casa per assisterlo.
Nel frattempo, un archeologo locale viene assassinato lungo il grande fiume. Si dice che abbia trovato le tracce di un grande insediamento preistorico in un’area destinata alla costruzione di una grande complesso industriale: un ritrovamento scomodo per gli interessi di molti, in particolare per quelli che fanno parte del Club del Poker, un circolo di possidenti che fa il bello e il cattivo tempo in città.
Marshall era legato all’uomo da un legame di profonda amicizia: indagherà sul suo omicidio, portando alla luce scomode verità, corruzione e razzismo che affiorano dall’apparente torpore di Bienville.
Il filo delle indagini si intreccia con quello dei ricordi: attraverso numerosi flashback, scopriremo le ombre e i traumi del passato del protagonista.
Cemetery Road è stato definito un “thriller letterario”, in quanto l’indagine del crimine è più che altro un pretesto per descrivere un intero mondo, una chiave per accedere al cuore di tenebra che si cela dietro la rispettabile facciata di una cittadina di provincia nel sud degli Stati Uniti. Si tratta indubbiamente di un’ambientazione fertile di suggestioni, che ha una lunga tradizione nella letteratura americana (non sto a farvi un elenco di autori “southern”, ma vi consiglio di provare con William Faulkner o Joyce Carol Oates). Il vero fulcro della storia, quindi, non sta tanto nella ricerca del colpevole, quanto piuttosto nei personaggi e nelle loro intricate relazioni, nella zona d’ombra in cui presente e passato si incontrano.
Va da sé che se siete alla ricerca di adrenalina e di pagine che si girano da sole, forse è meglio che vi rivolgiate altrove. Io stesso, vi confesso, ho fatto molta fatica. In generale, malgrado lo stile di scrittura pulito e scorrevole, si ha l’impressione che nel lungo arco delle quasi seicento pagine di questo romanzo accada davvero poco.
Il discorso cambia, invece, se vi interessa scandagliare un complesso intreccio di relazioni e tradimenti, immergendovi in un’ambientazione convincente e descritta con dovizia di particolari: in questo caso, invece, Cemetery Road potrebbe fare al caso vostro.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.