Per i lettori di Thrillercafè andiamo oggi a recensire l’ultimo attesissimo romanzo della scrittrice texana bestseller Julia Heaberlin, intitolato Chi ha ucciso mia sorella, il cui titolo in lingua originale, molto più evanescente e azzeccato, è Paper Ghost. La Heaberlin, dopo il successo ottenuto con Gli occhi neri di Susan, tradotto in 18 lingue ed in vetta alle classifiche statunitensi, è tornata il 20 settembre scorso nelle librerie italiane, sempre per Newton Compton, con un nuovo thriller al cardiopalma, forte, intenso, capace di tenere il lettore inspiegabilmente incollato ad esso.

La protagonista è Grace, giovane donna che, in tenerissima età ha perso sua sorella Rachel, scomparsa nel nulla in una luminosa mattina texana. Nonostante le indagini non abbiano portato mai risultati soddisfacenti, la piccola Grace ha trascorso la sua intera esistenza a dare un senso a quella scomparsa, studiando ogni dettaglio della vicenda, i luoghi, le persone. Quattordici lunghissimi anni in cui la sua vita si è concentrata solo ed esclusivamente nella preparazione all’avventura descritta nel romanzo. Grace, infatti, ritiene di sapere chi sia l’uomo che ha rapito ed ucciso sua sorella, Carl Louis Feldman, un fotografo che sostiene di non avere alcun legame con la misteriosa serie di omicidi avvenuti in Texas molti anni prima, ed oggi relegato in una casa di cura perché affetto da demenza senile precoce. La tenacia e la caparbietà di Grace l’hanno portata sulle tracce di Feldman grazie ad alcune sue misteriose ed inquietanti fotografie, autentici capolavori, ma che hanno insinuato dapprima il dubbio e, poi, la certezza, nell’attenta protagonista. Fingendosi la figlia a lungo lontana del Feldman, riesce infatti ad ottenerne la custodia e a portarlo con sè in un viaggio on the road nel Texas più vero e più terrificante del passato del fotografo, certa di riuscire ad ottenere una confessione sulla sorte toccata alla sua amata sorella.

Un romanzo la cui forza risiede proprio nel rapporto tra i due protagonisti: Grace, una giovane tenace e determinata, pronta a questa sfida per la quale si è preparata per anni, con precisione e senza lasciare nulla al caso. Carl, un reietto, un folle con i suoi momenti di lucidità misti ad allucinazioni e conversazioni con i suoi amici fantasmi o con il cagnolino salvato da morte certa lungo il tragitto.
Un rapporto ai limiti dell’assurdo, che incolla il lettore alle pagine, seguendone i dialoghi nell’ansia spasmodica che una frase, o una singola parola, possa rivelare la verità. Il gioco psicologico ideato e preparato da Grace per portare Feldman sui luoghi dei suoi presunti omicidi, lascerà però una domanda sconvolgente nel lettore: chi sta giocando con chi?

Carl Feldman è realmente un serial killer che oramai ha perso i lumi della ragione e la memoria, o è un uomo scaltro, attento e pronto a fare la sua mossa?

È difficile caratterizzare un romanzo di questo tipo, a metà strada tra un thriller e un romanzo di formazione, passando per un viaggio alle Kerouac ed immerso in un dramma familiare. Chi ha ucciso mia sorella non è certamente un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, complice anche uno stile articolato e contraddittorio, che scopre pian piano le sue verità alla fine della lettura.

Il viaggio, fisico ma soprattutto figurato, che il lettore affronta nel pick-up bianco in compagnia di Grace e Carl è inevitabilmente rimesso alla volontà dell’autrice. Ogni lettore tenterà di prendere il comando del veicolo per risolvere i suoi dubbi ed ottenere le risposte desiderate, ma dovrà arrendersi, inevitabilmente, e farsi trascinare dagli eventi, nella speranza, forse tradita, di ottenere tutte le risposte.

Un romanzo complesso, scritto magistralmente con una forma solo apparentemente non lineare, creato abilmente per il lettore affamato di meccanismi mentali e la chiave che consente a questo romanzo di scardinare le porte della nostra mente è costituita dai temi, la perdita, l’abbandono, la memoria, il sacrificio e la demenza. Un oblio delle menti che porta a dover necessariamente ricostruire se stessi e la vicenda, tassello dopo tassello, in una corsa affannosa verso una verità a lungo bramata, sempre più vicina, forse seduta semplicemente nel sedile accanto.

Recensione di Nicola Agrelli

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Chi ha ucciso mia sorella
  • Heaberlin, Julia (Autore)

Articolo protocollato da Nicola Agrelli

Leggo da che ho memoria e forse anche prima di allora. Lettore appassionato di gialli, noir e thriller, alla luce del sole sono un giovanissimo avvocato penalista, ma di notte mi immergo nelle pagine dei libri, divorandoli. Passione che condivido con la mia metà, perché leggere insieme è una dolcissima espressione della condivisione.

Nicola Agrelli ha scritto 33 articoli: