Pubblicato in lingua originale nel 2015, arriva il 3 ottobre in Italia Cicatrice, l’ultimo thriller dello spagnolo Juan Gomez-Jurado, pubblicato come sempre da Fazi per la traduzione di Elisa Tramontin.
Chi abbia già letto qualcosa di questo prolifico autore bestseller sa bene cosa aspettarsi, ed infatti lo stile non cambia: trame lente e minuziose nella fase iniziale, che, man mano che la struttura si consolida, acquistano ritmo. È così anche questa volta: l’autore dedica un buon numero di pagine a condurci, in parallelo, nelle storie di Simon, programmatore informatico, genio della matematica, inventore dell’algoritmo di Lisa, un programma di intelligenza artificiale dall’alto potenziale che stenta a decollare, e di una bambina ucraina che vede sterminata la sua famiglia. Non è poi così difficile immaginare cosa li legherà, ma ovviamente Jurado non si ferma qui: molti saranno i colpi di scena, gli stravolgimenti e le variabili inaspettate che, inevitabilmente, imprimeranno nuova energia alla lettura.
Se non si fosse intitolato “Cicatrice“, questo libro avrebbe tranquillamente potuto chiamarsi “L’oscura matematica delle conseguenze”, affascinante frase del protagonista che ben sintetizza la trama e lo sviluppo del romanzo: è come dire che ad ogni azione corrisponde una reazione, di pari potenza ed intensità… tutto bello, tutto prevedibile, tutto controllabile, almeno in teoria. Almeno finché una variabile inaspettata, uno spostamento dal tracciato abituale, una deviazione nella formula non innesca una serie di conseguenze che cambiano il corso degli eventi. Se saranno felici o nefaste nessuno può saperlo apriori.
Se è vero che lo schema dei thriller di Jurado non è cambiato, è pur vero che – tanto per rimanere in tema – sono tante le variabili che possono farci apprezzare un romanzo più o meno di altri. In questo caso, sebbene abbia comunque apprezzato questo libro, devo ammettere che ho preferito altri titoli. Probabilmente ciò che ha determinato questa mia personalissima valutazione è stata la sua non credibilità, ancor più spiccata rispetto al solito: mi è mancato quel tassello, quel dettaglio pur labile di aderenza alla realtà cui aggrapparmi, che ho comunque sempre trovato negli altri romanzi di Jurado che ho letto. Un nonnulla che può fare la differenza. Ad ogni modo, Cicatrice resta comunque un thriller piacevole ed interessante da leggere, specie per chi apprezza le spy stories, lo scarso sentimentalismo e i thriller che strizzano l’occhio al noir.
Per chi ancora non lo conoscesse, Juan Gomez-Jurado è un autore spagnolo i cui thriller hanno raggiunto il successo di vendite in quaranta Paesi. Dopo alcuni suoi romanzi pubblicati da Longanesi tra il 2007 e il 2009, in Italia è balzato all’attenzione del grande pubblico con la trilogia di Regina rossa (composta dai thriller Regina rossa, Lupa nera e Re bianco), recentemente pubblicata da Fazi. Nel 2023 la stessa casa editrice ha pubblicato anche Il paziente, altro romanzo ambientato negli Stati Uniti proprio come Cicatrice, uscito in lingua originale nel 2014.
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