No no, cari avventori del Thriller Café, non avete le traveggole, e non avete neppure bevuto un cicchetto di troppo: quest’oggi, anziché come abile recensitrice, Luisa Ferrero la incontriamo al nostro bancone come scrittrice, perché parliamo di Cicatrici, il suo esordio nel giallo pubblicato da 0111 Edizioni.

Tanto per cominciare, siamo nel ponente ligure, nella provincia di Imperia, tra Taggia e Sanremo… tutti luoghi ameni che assoceremmo al bel vivere, a mare, musica, fiori e persino ricchezza… se non fosse che la provincia è provincia ovunque e che sotto una patina di luci e belletti, tutti i posti sono uguali se si tratta di commettere nefandezze. Luoghi che l’autrice conosce bene, ed infatti li descrive con sicurezza, rendendoli vivi, tangibili, riconoscibili a chi li frequenti. È qui che il commissario Leo Farri – di origini piemontesi, burbero e irascibile – e l’ispettore Denis Ghinazzi – un toscanaccio affabile, sempre con la battuta pronta, ma anche perspicace e profondamente umano – si ritrovano ad avere a che fare con due indagini tutt’altro che semplici.

Tutto comincia quando una donna, Francesca Torchio, denuncia la scomparsa della figlia Ambra: pare che la ragazza, avvenente ed intraprendente, sia andata a Sanremo con le amiche, ma poi se ne sia separata consapevolmente e da allora non si hanno più notizie di lei. Pensando ad una bravata, gli inquirenti non danno troppo peso alla denuncia, tanto più che un caso ben più scottante li travolge: Valeria Costa, facoltosa titolare di un negozio d’arte, viene ritrovata assassinata nel suo ufficio e sono molti i punti oscuri nella vicenda, almeno tanti quanti i possibili sospettati. Quali ombre si celano dietro la morte della donna? E cos’ha a che fare la scomparsa di una ragazzina troppo viziata e sfortunata con quest’omicidio? Saranno la caparbietà di Farri, l’intuito di Ghinazzi e il lavoro di tutta la squadra a scoperchiare un vaso di pandora in cui si nasconde una verità torbida che, una volta di più, mette in luce lo squallore di cui sa insozzarsi l’animo umano. L’umanità, però, per fortuna non è solo lordura: anche nella notte più nera può insinuarsi un barlume di speranza.

Da tempo, come voi lettori, conosco la penna di Luisa Ferrero grazie alle sue recensioni. Non mi ha stupito, perciò, ritrovare in questo suo primo romanzo la puntualità nelle descrizioni, la ricchezza dei dettagli, la sua capacità di scegliere le parole giuste per sintetizzare un concetto senza privarlo della sua forza espressiva. Qualche piccola défaillance nei dialoghi (ma questi sono dettagli da lettori puntigliosi) è ampiamente compensata da una prosa asciutta ma tutt’altro che scarna e da un’evidente attenzione alla miglior resa possibile di ambientazioni, personaggi e dinamiche, che infatti arrivano benissimo al lettore. E poi Luisa è bravissima nel distogliere l’attenzione: durante la lettura, presi completamente dall’indagine sul delitto Costa, si arriva a dimenticare tutto il resto, per poi ritrovarsi spiazzati e straniti a contemplare un’altra parte del puzzle. Eppure gli indizi ci sono tutti e sono al posto giusto… basta saperli cogliere. Sarete più bravi ad individuarli di chi li ha così sapientemente piazzati? Per scoprirlo non vi resta che… leggere. A noi invece non resta che aspettare un secondo capitolo di quella che potrebbe tranquillamente diventare una bella serie: i presupposti ci sono tutti, senza contare che abbiamo ancora molte cose da scoprire su Farri, Ghinazzi, Martinelli e gli altri. Perciò, cara Luisa, noi aspettiamo qui, pronti a rileggerti.

Oltre a scrivere apprezzate recensioni per Thriller Café (e per diversi blog), l’autrice è un’ex insegnante torinese con la passione per la lettura, specialmente di gialli, thriller e noir.

Il suo esordio nella narrativa, “Cicatrici” è finalista alla quinta edizione di “Un giallo per mille” indetto dalla casa editrice, 0111 Edizioni.

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Cicatrici
  • Luisa Ferrero (Autore)

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 168 articoli: