TimeCrime ha recentemente pubblicato Complotto in riva d’Arno, giallo storico che si articola su due piani temporali diversi scritto da una delle coppie di giallisti italiani più apprezzata e stimata, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, due scrittori che ci hanno abituato da ormai una ventina d’anni a una produzione di alta qualità ma che in questo caso, scegliendo di complicarsi la vita con questa scelta narrativa, hanno probabilmente superato ogni loro precedente risultato.
Organizzato in capitoli che alternano la narrazione fra l’inizio del 1600 e l’inizio del 1900, Complotto in riva d’Arno riesce a mescolare vari generi, dal poliziesco al romanzo d’avventura, dalla spy story alla narrativa di viaggi ed esplorazioni, senza farci mai avvertire alcuna artificiosità nell’impasto e rimbalzando, oltre che fra i secoli, anche di continente in continente, con Panama e Firenze che ospitano una trama tanto avvincente quanto complicata e misteriosa.
Cerchiamo di fare un minimo di luce su quel che troverete in Complotto in riva d’Arno:
1611, Livorno: l’ufficiale Saverio Adinolfi si dirige verso Panama dietro incarico del Granduca di Toscana. Deve recuperare una grande quantità d’oro nascosta in quella città, oro che servirà a impedire che si scateni una guerra fra la Lega Evangelica e la Lega Cattolica. Finge quindi di essere un mercante e arriva alle isole di Capo Verde incontrando strani personaggi e arrivando anche a scoprire l’esistenza di una pianta che viene impiegata per rendere più docili schiavi e lavoratori.
Il viaggio è pericoloso e a bordo della sua nave, la Tuscia, avvengono ben due omicidi…1904, Firenze: dai due delitti a bordo della Tuscia si passa a due morti misteriose nella città toscana. Vengono infatti uccisi sia la marchesa Caterina Borelli che che una spia che svolgeva incarichi per la polizia. I due omicidi aggravano la tensione che già da tempo permea la Firenze di inizio Novecento, abitata e vissuta da strane persone, dagli occultisti ai rivoluzionari, da chi segue e crede nelle teorie di Lombroso ai nazionalisti dall’animo acceso. L’indagine sulla morte della spia viene affidata al commissario Ulisse Bellandi, mentre per quella riguardante la marchesa viene incaricato il vicecommissario Alessandro Nocentini, uomo dal carattere chiuso e dal passato particolare che è però in grado di muoversi molto bene negli ambienti della nobiltà.
Durante le investigazioni si scoprirà che le due morti sono collegate fra loro e fanno parte di un complotto che mira a colpire il sovrano inglese, complotto che a sua volta potrebbe aver qualcosa a che fare con qualcosa accaduto tre secoli prima…
Venti anni vissuti come protagonisti della scena gialla italiana, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi scrivono e hanno scritto in coppia per editori quali Hobby & Work, TimeCrime e Mondadori. Oltre a un nutrito gruppo di romanzi hanno al loro attivo sia racconti pubblicati in varie antologie sia un buon numero di premi, fra i quali un “Gran Giallo Città di Cattolica” e due “Ghostbusters”.
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