Recensiamo oggi Corruzione di Don Winslow. Intitolato The Force in lingua originale, Corruzione è pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero Big con la traduzione di Alfredo Colitto.
In questo romanzo, Winslow autore americano di thriller di successo internazionale, lascia per un attimo i suoi personaggi più famosi per dedicarsi a una storia unica e non seriale. Il protagonista si chiama Denny Malone, sergente veterano di una forza speciale del Nypd, la Manhattan North Special Task Force, comunemente chiamata Da Force per le strade di Harlem.
Poliziotto eroe, figlio di un poliziotto eroe a sua volta, Malone è il leader della squadra, un gruppo composto da poliziotti scelti tra i migliori: Russo, Big Monty, Billy O, gente che si è fatta un nome sul campo fino a diventare padroni delle strade, o dei veri e propri re, come ama va definirsi Denny, padrone assoluto del suo regno.
Alto, robusto, con gli avambracci tatuati, Denny Malone incute soggezione solo a guardarlo anche se in realtà non è un patito del fitness e non ama fare a botte ma preferisce prevenire le situazioni di pericolo tenendo le cose sotto controllo e prendendo le giuste precauzioni, come quella di portare un coltello nella cavigliera, perché anche se non è consentito dal regolamento, nel caso fosse disarmato, non gli va di finire ammazzato in una rissa senza nemmeno potersi difendere.
Un poliziotto, insomma, che si è guadagnato il rispetto tra le strade di New York che conosce tutto e tutti, buoni e cattivi, dopo 18 anni di servizio sa come vanno le cose da quelle parti, gode di agganci nelle alte sfere, sa trattare quando è il caso di farlo e scendere a compromessi come fanno tutti, d’altronde è così che funziona da sempre e se vuoi durare da quelle parti quello è l’unico modo possibile, l’unico che conosca.
I capitani del distretto si alternano ma è Danny Malone il vero capo, perché è lui il re della strada “delle sue strade” è questo lo sanno tutti. Gli basta fare un giro per i quartieri per capire l’aria che tira, se c’è una guerra in atto e studiare come tenere a bada le gang. Di anno in anno a visto alternarsi al vertice dei traffici illeciti della zona le varie etnie rivali o alleate: haitiani, domenicani, italiani, latini, neri, il malaffare cambia e si evolve, così come la legge e le restrizioni a ciò che un poliziotto può o non può fare, ma negli anni Malone ha saputo adattarsi, detiene il potere e pensa che nulla e nessuno possano cambiare questo.
La personalità del protagonista è semplice quanto controversa, un uomo sempre in prima linea, per strada, per proteggere una città sporca e maleodorante, lo stesso odore che lui ama e di cui non potrebbe fare a meno. Lo stesso poliziotto che con la sua squadra gira per il quartiere per regalare un tacchino ai più poveri a Natale e intasca le bustarelle che scivolano da una giacca all’altra per finire nelle tasche di ispettori, poliziotti, mafiosi e persino prelati, in un meccanismo che si trasforma in un vortice senza fine chiamato Corruzione.
Ma la storia ha in realtà un’unica grande protagonista, la città di New York con i suoi quartieri bene, i ghetti, i conflitti interrazziali e le sue contraddizioni sociali e politiche.
Non solo lo sfondo che descrive l’ambientazione delle vicende ma i personaggi stessi con i loro dialoghi ci riportano alle vicende storiche e politiche vissute nelle grande mela.
Dall’operazione “finestre rotte” messa in atto anni prima dal sindaco Giuliani, alle varie task force istituite e poi sciolte rapidamente per scandali e infiltrazioni, su tutto sembra posarsi l’ombra di una grande ipocrisia di fondo, rendere l’immagine della città più pulita raccontando la verità solo attraverso numeri o statistiche ma senza analizzare e risolvere a fondo i problemi come l’integrazione reale di quelle fasce di popolazione più emarginate. E poi l’11 settembre con i suoi fantasmi mai del tutto allontanati dal cuore e dall’anima di quella città.
Lo stesso protagonista sembra in un certo senso incarnare il volto della città. Forte, volitivo, arrogante ma fragile al tempo stesso. Dennis Malone colui che aveva messo in piedi la migliore unità dell’NYPD, Denny si sente intoccabile perché nessuno come lui conosce i segreti di quella città. Chiunque poteva finire nei guai per qualche scheletro nell’armadio, il sindaco, il capo della polizia, persino il presidente degli Stati Uniti, ma non lui, perché sapeva in quali armadi erano nascosti tutti gli scheletri o forse era stato lui stesso a nasconderli.
All’improvviso però «la sua città» sembra gli si sia rivoltata contro ed è lui ad essere finito dentro…
Winslow con questo romanzo ci regala un altro meraviglioso quadro dell’America contemporanea con lo sguardo rivolto su New York. Un libro che parla un linguaggio diretto fin da subito, anche prima di cominciare a leggerlo. Guardando la copertina, infatti, si è già proiettati nella storia, uno sfondo blu notte che ricalca una divisa della polizia con il distintivo color oro del NYCD scheggiato dal segno di un foro di un proiettile circondato da una macchia di sangue e la scritta in rilievo azzurra a caratteri cubitali: CORRUZIONE.
Copertina di grande pregio e bellezza che non nascondo abbia contribuito notevolmente a spingermi all’acquisto tanto quanto il blasone dello scrittore. Per chi come il sottoscritto si aspettava una storia forte come tutti i thriller di Winsolw non si resta delusi. Personaggi ben definiti e delineati, linguaggio crudo e diretto nei dialoghi, tradimenti, scandali, droga, omicidi, azione e quant’altro. Come già scritto prima è la città con i suoi quartieri – da Brooklin al Bronx da Manhattan Nord ad Harlem – a rubare la scena, e lo fa bene, con l’autore che non rende le descrizioni parte di una lunga e noiosa divagazione, come spesso avviene ultimamente nei romanzi con puntuali quanto studiati rifermenti e citazioni ai luoghi messi lì per abbellire la trama e spesso invece del tutto inutili e autoreferenziali. In questo caso invece la città e i luoghi recitano, scrivono, narrano la storia insieme ai protagonisti perché ne sono parte integrante e indissolubile.
Se il punto di forza del romanzo sono l’atmosfera e la precisione nella descrizione della situazioni dei luoghi e dei personaggi, lo stesso aspetto ci riporta a quelli che sono invece i punti deboli, ovvero una costruzione della narrazione a volte così aderente al modello ideale che si è cercato di raccontare da apparire troppo vicina ad uno stereotipo.
Questo romanzo ha proprio tutto ciò che ci aspetterebbe leggere in una storia del genere a partire dal protagonista, Malone, archetipo del poliziotto di strada duro e corrotto. Non mancano i riferimenti alle istituzioni politiche, al sindaco sceriffo Giuliani, alle storiche famiglie mafiose italiane di New York e persino a Serpico (il caso del poliziotto diventato un film cult con protagonista Al Pacino). Manca forse quel guizzo in più, un qualcosa di non prevedibile nella trama da far gridare al capolavoro.
Tuttavia in questo momento storico dove la città di New York ancora una volta sta affrontando una crisi traumatica, la lettura di questo romanzo diviene quanto mai attuale per capire cos’è veramente New York, come vive la sua gente, il suo cuore pulsante i cambiamenti che l’attraversano la difficile e spinosa questione razziale mai del tutto risolta negli Usa e che tocca in primo luogo la polizia. Sono questi e tanti altri i temi toccati in questo libro, dal terrorismo alla lobby delle armi, per tutto questo o solo per il piacere di leggere un romanzo del grande Winslow vale la pena leggere Corruzione.
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