Eccoci arrivati al quinto romanzo della serie con protagonista il detective Harry McCoy (che pare sia stata progettata, fin dall’inizio, in dodici avventure – una per ogni mese dell’anno). E così, dopo Gennaio di sangue, Il figlio di febbraio, L’ultima canzone di Bobby March e I morti di aprile… è giunto Crepare di maggio.
L’eroe, come nei precedenti romanzi di Alan Parks, è il detective Harry McCoy, un uomo dal passato difficile che ancora lo tormenta e che spesso fa uso di alcol e di sostanze stupefacenti. Siamo, come sempre, nella Glasgow degli anni 70 e McCoy è appena uscito dall’ospedale dove ha cercato di guarire da un’ulcera che lo dilaniava da tempo. Ancora convalescente, si dovrà occupare di un orribile crimine: un attacco incendiario a un parrucchiere ha provocato cinque morti, quattro dei quali erano bambini piccoli. Mentre i tre giovani colpevoli, sotto le urla inferocite dei familiari e della gente comune, vengono arrestati per essere portati in carcere, un imprevisto ribalta la situazione: un camion sperona il furgone e i tre giovani vengono sequestrati. Sarà un tentativo di salvataggio? Un modo per evitare la condanna certa?
Ormai conosciamo, tutti, i romanzi polizieschi di Alan Parks e anche Crepare di maggio non fa eccezione. Troviamo, infatti, anche qui violenza e corruzione, boss del crimine e guerre per il territorio, pub squallidi e club esclusivi, numerosi omicidi anche cruenti e vite ai margini…
Parks ci ha abituato a trame complicate non sempre facili da seguire, ma la sua capacità è quella di essere un narratore di talento, bravo a creare colpi di scena e a dare ritmo alla storia. Le ambientazioni sono sempre convincenti e credibili e il suo stile di scrittura è perfettamente congruo con le “atmosfere” narrate. Anzi direi, sia un valore aggiunto perché una penna più soft non sarebbe in grado di farci entrare così bene nella storia narrata.
Una parola va spesa per il suo personaggio: Harry McCoy. Un poliziotto davvero sui generis che, anche se a tratti parrebbe non distinguersi troppo dagli altri protagonisti del romanzo (per comportamenti, abusi…) ha, in fondo in fondo, un cuore tenero, un occhio attento agli ultimi, agli emarginati, a coloro che gli ricordano chi è stato.
Crepare di maggio, ascrivibile al genere tartan noir, ci descrive una Glasgow precedente al periodo dello slogan “Glasgow’s Miles Better” e al momento “aureo” di quando è stata nominata Città Europea della Cultura.
Gli estimatori di Parks dovranno quindi attendere le prossime avventure del loro beniamino McCoy che, a meno che l’autore non decida per lui una sorte diversa, ritornerà per altre sette storie.
Alan Parks è nato in Scozia e vive a Glasgow. Ha lavorato per oltre vent’anni nel mondo della musica. Gennaio di sangue, romanzo d’esordio pubblicato da Bompiani, ha ottenuto un enorme successo di critica. Sempre Bompiani ha pubblicato gli altri quattro romanzi con protagonista l’ispettore Harry McCoy: Il figlio di febbraio, L’ultima canzone di Bobby March, I morti di aprile e Crepare di maggio.
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Articolo protocollato da Luisa Ferrero
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