Quanti clienti di Thriller Cafè hanno passato o passeranno qualche giorno in montagna? Io oggi vi scrivo dal rifugio Posa Puner a più di 1300 metri e mentre sono con il laptop nel tavolone esterno, con le nuvole che scorrono attorno a me, ho un brivido. No, non per il freddo! 😉
Se vi piacciono le storie di suspense ambientate in montagna e non vi fanno troppa paura un barbaro omicidio, un mostro brutale e un gruppo di amici forse ancora più… spaventosi eh, eh… dovete iniziare Cuore di lupo di Becky Sharp!
La trama: Il matrimonio tra Ophélie e Pierre è collaudato da tanti anni, ma quando la coppia torna nel paesino di origine del marito, la moglie Ophélie, sente immediatamente che qualcosa non va. Non sono solo le ombre di un paesino buio e alla rovina. Le ombre sono anche nello sguardo dei vecchi amici di Pierre, e in Pierre stesso, che nel luogo in cui è cresciuto sembra cambiare. La pace dei primissimi giorni, viene subito interrotta: c’è stato un omicidio nella notte e Gerda, la figlia della vittima, si presenta nel giardino della coppia in stato di shock e con le mani sporche di sangue. L’omicidio rievoca la leggenda dell’Uomo Selvatico, il mostro mitologico che abita la tradizione del luogo. La colpevolezza di Gerda sembra evidente a tutti, ma d’istinto Ophélie decide di indagare più a fondo. In questo modo, pensa Ophélie, magari scoprirà qualcosa in più anche sul passato del marito. Il mistero si cela dietro ogni finestra, tra le parole non dette di fronte a un bicchiere di vino, tra i ricordi sfocati di alcune anziane del paese. Attenzione: il mostro è terribile e più vicino di quanto sembra! Brrrr!
Cuore di lupo è un romanzo che ci catapulta in una bolla, immersi nel silenzio e nei confini di un paesino asfissiante che sembra vivere delle proprie regole, dei propri segreti. Ci muoviamo insieme alla protagonista tra le stradine, sentiamo la fatica della montagna, il peso delle vecchie tradizioni, il tempo che scorre con un ritmo più lento, ma scandito in modo più brusco.
Ophélie, la protagonista, è un’eroina anomala, fuori dagli schermi, apparentemente svampita, tanto sensibile quanto in realtà attenta. La donna gironzola per il paesino e sembra fiorire nel momento in cui smette di essere soltanto ‘la moglie di Pierre’ e si spinge verso il pericolo per rendere giustizia a una vittima, trovando così oltre alla soluzione del mistero anche una nuova sè. Ophélie compie passi invisibili, ma fondamentali, per scoprire cosa è accaduto, chi è il vero mostro. Al suo fianco nelle indagini c’è il reporter in erba Claudio, con cui si instaura un rapporto generazionale buffo e dolce allo stesso tempo.
Tra i temi trattati c’è quello della diversità e della menzogna. A mentire sono in primis i personaggi con loro stessi. Il silenzio in Cuore di lupo, è carico di bugie, di non-detto, di rapporti in crisi dove invece di incontrarsi a metà strada si preferisce andare altrove.
Alla fine, però, c’è anche la speranza. Le bolle, come quelle di sapone che soffia Ophélie e come quella ben più oscura che sembra tenere in equilibrio i personaggi, scoppiano. E il freddo non può resistere al calore dell’amicizia.
A proposito di freddo, con il clima che c’è oggi al rifugio dove sono, è davvero il momento di una buona grappa! Ne volete una anche voi? Ve la porto al bancone! 😉
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