Dan BrownDan Brown nasce il 22 giugno 1964 a Exeter, nel New Hampshire. Lì Dan frequenta le scuole e cresce con una sorella e un fratello più piccoli di lui. Suo padre era un insegnante di matematica mentre sua madre una studiosa di musica sacra, con una formazioni da organista di chiesa.

Dan Brown viene allevato secondo una educazione religiosa, per la precisione nella chiesa Episcopale, ma mentre cresce e studia le scienze i suoi riferimenti religiosi vanno in crisi. Si tratta di un momento importante, in quanto questa tensione e scambio fra religione e scienza torneranno i seguito nei suoi romanzi.

Fin da piccolo, anche per via dell’ambiente famigliare che tendeva a favorirne l’uso, Brown è appassionato di puzzle, codici e metodi di cifratura. Da bambino amava passare ore e ore su anagrammi e parole crociate, e suo padre organizzava spesso caccie al tesoro, con tanto di mappe dettagliate.

Come si può ben capire, sono tutti elementi che convergeranno in seguito nella sua personale ricetta letteraria, spesso in modo tanto deciso quanto preciso: il rapporto fra Sophie Neveu e Jacques Saunière ne Il codice Da Vinci, per fare un esempio, è modellato sulla relazione di Brown con il suo genitore.
Dan Brown si laurea all’Amherst College nel 1986 ma bisogna aggiungere, fra i capitoli fondamentali della sua formazione, anche un 1985 trascorso a Siviglia a studiare storia dell’arte.

Cantante o scrittore?

Inizialmente il futuro scrittore di enorme successo si dedica alla musica e alla scrittura di canzoni, giungendo anche a trasferirsi a Hollywood per facilitare la sua carriera. I vari CD, alcuni contenenti musica per ragazzi altri composizioni più mature, non incontrano il favore del pubblico. Nonostante vari tentativi e molta attività su quel versante, Dan Brown non riuscirà mai a sfondare come musicista, ma l’esperienza sarà ugualmente fondamentale in quanto proprio in quella fase conosce la sua futura moglie, Blythe Newlon.

La donna mostra fin da subito spiccata attitudine per il marketing e per promuovere le attività musicali di suo marito, altro elemento che tornerà in seguito, quando contribuirà nello stesso modo alla carriera letteraria. I due tornano nel New Hampshire nel 1993, dove Dan comincia a insegnare presso la sua stessa alma mater, Phillips Exeter, e si sposeranno nel 1997.

L’esordio letterario e il successo

Ispirato dalla lettura di Sidney Sheldon, Dan Brown prova a cimentarsi nella scrittura. Il primo libro pubblicato da Dan Brown, scritto a quattro mani con sua moglie, è anche l’unico a non aver trovato ancora edizione italiana. Si tratta di un manuale con toni comici intitolato 187 Men to avoid. A survival guide for the romantically frustrated woman e risale al 1995, firmato con lo pseudonimo di Danielle Brown.

Segue un trio di opere che ora, in retrospettiva, sono diventate molto note ma che negli anni della prima pubblicazione ottennero un riscontro tiepido da parte dei lettori, con tirature intorno alle 10.000 copie.
Crypto (Digital Fortress, 1998), Angeli e demoni (Angels & Demons, 2000) e La verità del ghiaccio (Deception Point, 2001) godranno in seguito di ristampe e maggiore notorietà, in particolare Angeli e demoni nel quale compare per la prima volta il personaggio di Robert Langdon.

È con Il codice Da Vinci (The Da Vinci Code, 2003) che, forte di circa 80 milioni di copie vendute, Dan Brown entra nella ristretta cerchia degli autori più venduti e conosciuti al mondo.
Da quel momento è storia risaputa: Il simbolo perduto (The Lost Symbol, 2009), Inferno (Inferno, 2013) e infine il recente Origin (Origin, 2017) capitalizzano sull’exploit de Il codice Da Vinci, tornano a impiegare il personaggio di Langford e, pur proponendo variazioni, cercano di mantenere inalterata la formula alla base del successo.

Dan Brown al cinema

Ottimo il rapporto fra questo scrittore e Hollywood, in un continuo scambio e rafforzarsi di incassi fra carta stampata e grande schermo.
La trasposizione cinematografica de Il codice Da Vinci arriva nel 2006, coinvolgendo grandi nomi quali Ron Howard alla regia e Tom Hanks nei panni di Langdon: pur non apprezzato dalla critica il film incassa 750 milioni in tutto il mondo, garantendo quindi il proseguimento del franchise con Angeli e demoni nel 2009 e Inferno nel 2016, nei quali rimane invariato il tandem Howard-Hanks.

La ricezione critica dei film è in qualche modo simile a quella riservata ai suoi libri e Dan Brown è uno degli esempi più eclatanti di autore divisivo, che non ottiene sempre recensioni entusiaste ma ha un numero di lettori stratosferico.
Dan Brown cita nomi molto importanti fra gli autori che lo avrebbero influenzato: Douglas Hofstadter, John Steinbeck, Shakespeare e, per quanto riguarda territori più vicini al suo genere, Robert Ludlum.
Lo scrittore ha dovuto affrontare anche alcune cause per plagio, tutte infine vinte.

Vi abbiamo presentato qualche settimana fa Origin, il suo nuovo romanzo per il quale è fin troppo facile predire una fortuna analoga ai precedenti e, di conseguenza, una possibile trasposizione cinematografica.

Sito ufficiale dell’autore

Bibliografia italiana di Dan Brown

Crypto (Digital Fortress, 1998 – Mondadori, 2006)
Angeli e demoni (Angels & Demons, 2000 – Mondadori, 2004)
La verità del ghiaccio (Deception Point, 2001 – Mondadori, 2005)
Il codice Da Vinci (The Da Vinci Code, 2003 – Mondadori, 2004)
Il simbolo perduto (The Lost Symbol, 2009 – Mondadori, 2009)
Inferno (Inferno, 2013 – Mondadori, 2013)
Origin (Origin, 2017 – Mondadori, 2017)

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Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 178 articoli: