Cinque romanzi, una cinquantina di racconti e quattro sceneggiature: questo è, in linea di massima, il lascito di Dashiell Hammett, uno dei massimi maestri di tutti i tempi per quel che riguarda il genere giallo-poliziesco, colui che ha firmato Il falco maltese.
Ma in mezzo a queste cifre si nascondono tante, troppe cose: dall’alcolismo al profondo e convinto impegno in guerra, da un deciso schierarsi con idee politiche assai scomode negli Stati Uniti di quegli anni fino, su tutto, alla creazione di uno degli archetipi più famosi, diffusi e duraturi della letteratura gialla: l’investigatore privato cinico e disilluso e, con esso, il sottogenere dell’hard boiled.
Ma partiamo con un minimo d’ordine: Dashiell Hammett nasce il 27 maggio 1894 in una fattoria a Saint Mary’s County, sulla costa del Maryland, nella porzione orientale degli USA. I suoi genitori sono Richard Thomas Hammett e Anne Bond Dashiell, quest’ultima appartiene a una famiglia che da parecchie generazioni risiede nel Maryland e che ha origini francesi. Dashiell ha una sorella maggiore, Aronia, e un fratello minore, Richard Jr.
Dashiell, che verrà ben presto comunemente chiamato “Sam”, nome che qualunque fan di questo scrittore riconoscerà come importante e ricorrente nella sua carriera letteraria, è battezzato cattolico e crescerà fra Filadelfia e Baltimora. La famiglia non versa in buone condizioni economiche, e Dashiell si trova sostanzialmente costretto ad abbandonare la scuola alla tenera età di 13 anni per cominciare a lavorare. Dopo una serie di incarichi di diverso tipo approderà quindi alla Pinkerton National Detective Agency, la più importante agenzia investigativa del tempo.
Comincerà per lui un periodo importantissimo nel quale assorbirà metodi, meccanismi e avvenimenti di vario tipo che formeranno quindi la base per la sua opera letteraria. Escludendo un periodo nel quale combatterà nella Prima Guerra Mondiale, Dashiell Hammett rimarrà nella Pinkerton dal 1915 al 1922 ma la sua attitudine nei confronti dell’agenzia cambierà radicalmente quando potrà osservarne il ruolo repressivo nei confronti delle agitazioni sindacali.
Profondamente disilluso, il futuro scrittore si arruolerà nell’esercito nel 1918 e servirà nel Motor Ambulance Corps. Purtroppo, in quella che sembra essere una costante della sua vita, anche questa mossa dettata da convinzione e idealismo gli recherà comunque conseguenze dannose: nell’esercito contrarrà l’influenza spagnola e la tubercolosi: quest’ultima lo bloccherà a letto come paziente al Cushman Hospital a Tacoma, Washington.
Galeotto fu l’ospedale: è proprio lì che l’autore incontra un’infermiera, Josephine Dolan: i due si sposeranno il 7 luglio 1921 a San Francisco. Non sarà il più felice dei matrimoni: la coppia avrà due figli (nel 1921 e nel 1926) ma le condizioni di salute del padre, con la sua tubercolosi, gli impediranno di vivere stabilmente con la prole per il rischio di un contagio. Dolan e i figli risiederanno quindi a San Francisco, ricevendo occasionali visite dal marito e padre nei fine settimana, un ménage destinato a non durare. Presto il matrimonio fallirà, anche se Hammett continuerà a contribuire all’economia famigliare.
La carriera letteraria di Dashiell Hammett
La prima opera di Dashiell Hammett a essere pubblicata risale al 1922, nella rivista Smart Set. Inizia per il celebre autore un fortunato quanto breve periodo di intensa attività creativa: la cinquantina di racconti e i cinque romanzi vengono tutti scritti e pubblicati fra il 1922 e il 1934. Dopo quel periodo Hammett si limiterà a scrivere quattro sceneggiature, fra il 1936 e il 1943.
Traendo ispirazione dalla sua passata attività nell’agenzia Pinkerton, lo scrittore sforna buona parte dei suoi sforzi letterari negli Anni Venti e sfrutta elementi ben conosciuti: buona parte dei suoi personaggi è ispirata a persone realmente esistite e San Francisco è lo sfondo di larga parte delle vicende. Lasciando da parte l’elenco (troppo lungo) dei suoi racconti, nello spazio di cinque anni lo scrittore produce cinque romanzi destinati a cambiare per sempre il volto della narrativa giallo-poliziesca, influenzando un numero sterminato di autori che cercheranno di seguire le sue orme, Raymond Chandler per primo.
Red Harvest (1929), The Dain Curse (1929), The Maltese Falcon (1930), The Glass Key (1931) e The Thin Man (January, 1934) sono pietre miliari nel genere preferito al bancone di questo Café.
Fra il 1929 e il 1930 Dashiell ha una storia romantica con una scrittrice, Nell Martin, alla quale dedica The Glass Key, ma è nel 1931 che il creatore di Sam Spade incontra l’amore della sua vita, la sceneggiatrice Lillian Hellman. La loro storia d’amore durerà circa una trentina d’anni, la maggior parte dei quali caratterizzati dal fatto che Hammett non produrrà alcuna opera di rilievo.
Il silenzio creativo di questo autore è da sempre oggetto di discussioni, teorie e illazioni ma non esiste una verità assoluta e certa. Alcolismo, cattive condizioni di salute, voglia di tentare altre vie e una generale disillusione possono tutte aver giocato un ruolo importante nella sua scelta di non scrivere più opere poliziesche.
Guerra e comunismo
Insieme alla scrittura, antifascismo militante e attività patriottica in guerra sono altri due elementi molto importanti nella vita di questo autore che nel 1937 si iscrive al Partico Comunista. Influenze di queste sue convinzioni politiche si possono leggere in sue varie opere, in particolare in Piombo Rosso (Red Harvest, 1929). Il 1942 segna il ritorno di Hammett nell’esercito: l’uomo si arruola in seguito all’attacco di Pearl Harbor vincendo parecchia resistenza da parte delle autorità, visto che era un reduce della Prima Guerra Mondiale, afflitto da tubercolosi e, per giunta, comunista.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è sergente in servizio presso le Isole Aleutine e collabora a pubblicare un quotidiano dell’esercito. Completato l’intervallo bellico, Hammett riprende il suo attivismo politico sebbene in modo più ridotto e modesto: la disillusione permea ormai ogni ambito della sua vita e influenza anche il comunismo. È comunque eletto presidente del Congresso sui Diritti Civili (CRC), attività che lo assorbirà a fondo e per il quale gestirà anche un fondo destinato alle cauzioni da versare per attivisti imprigionati.
Non passa nemmeno un anno e il CRC viene identificato come gruppo comunista e per questo motivo inserito nella lista delle organizzazioni sovversive.
Prigione e ultimi anni
Nel 1951, in seguito alla fuga di alcuni comunisti per i quali il CRC aveva pagato cauzione, Hammett viene interrogato in tribunale e sceglie una linea dura, rifiutando di collaborare in alcun modo, in particolare per quel che riguarda il fornire l’identità di alcuni contributori, citando il Quinto Emendamento.
Tale integrità ideologica frutta allo scrittore una permanenza in un penitenziario federale nel quale viene assegnato alla pulizia dei bagni.
Dashiell Hammett sarà nuovamente indagato nel corso degli Anni Cinquanta, in pieno maccartismo e periodo di caccia alle streghe rosse: rifiuta nuovamente di collaborare ma questa volta non subisce particolari conseguenze legali se non il fatto di essere segnato in una lista di autori indesiderati.
Pur avendo da poco (1948) risolto definitivamente i suoi problemi con l’alcolismo, il suo fisico è ormai minato da decenni di abusi e malattie e il suo ultimo decennio di vita è segnato da eremitaggio e declino, un tentativo poco convinto di stendere un ultimo romanzo (Tulip, incompleto) e la costante presenza della sua compagna Hellman, che sopporta anche alcuni periodi negativi pur di rimanere accanto all’uomo fino al momento della sua scomparsa.
Dashiell Hammett muore di cancro ai polmoni il 10 gennaio 1961 a New York.
Bibliografia italiana di Dashiell Hammett
Presentiamo qui di seguito le prime edizioni italiane dei romanzi di Dashiell Hammett, ricordando che in alcuni casi i titoli sono stati recentemente cambiati nel Meridiano a lui dedicato, contenente anche i racconti dell’autore statunitense.
Piombo e sangue (Red Harvest, 1929 – Longanesi, 1954, trad. Marcella Hannau)
Il bacio della violenza (The Dain Curse, 1929 – Longanesi, 1954, trad. Bice Mengarini)
Il falcone maltese (The Maltese Falcon, 1930 – Longanesi, 1930, trad. Marcella Hannau)
La chiave di vetro (The Glass Key, 1931 – Tipografia del Corriere della Sera, 1937)
L’uomo ombra (The Thin Man, 1934 – Longanesi, 1953, trad. Marcella Hannau)
Pur esistendo innumerevoli pubblicazioni contenenti suoi romanzi e racconti, l’edizione che vi consigliamo è quella de i Meridiani, dedicata a I romanzi e racconti di Dashiell Hammett, a cura di F. Minganti.
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