Il corpo della giovane Elena Perna viene trovato massacrato su una spiaggia di Salerno. A occuparsi dell’omicidio saranno il commissario Massimo Trotta e Lidia Basso, psicologa forense e consulente della questura.
I due comprenderanno, fin da subito, che le indagini dovranno orientarsi non solo nella ricerca dell’assassino, ma anche nel rivangare un passato che cela incubi indescrivibili. Infatti, quando verranno a conoscenza del fatto che Matteo, un giovane ricoverato ormai da anni nella struttura psichiatrica Santacroce, ha iniziato da giorni a disegnare una ragazza troppo simile a Elena e una location identica al luogo del delitto, i due capiranno che forse sarà proprio in quei disegni prodotti dalle allucinazioni del ragazzo che occorrerà insinuarsi, anche se farà male. Molto male…
Delitto in riva al mare è un thriller nero, cupo e straordinariamente intenso. Anche se, all’inizio, ci sembrerà di trovarci di fronte a una classica trama di genere, ben presto ci si renderà conto che sfumature gotiche e sovrannaturali sono forse la parte preponderante.
Lo scrittore Antonio Lanzetta, che non conoscevo, è stato davvero una grande scoperta perché la sua penna graffiante, sicura ed essenziale mi ha conquistata.
In Delitto in riva al mare ci ho trovato atmosfere e situazioni che tanto mi hanno ricordato il miglior Stephen King. E “ricordare” un maestro così grande, senza mai volerlo imitare, non è davvero cosa da tutti.
La trama intrigante è originale, i personaggi sono tutti credibili e ben descritti anche se l’accento è posto su quello di Lidia che l’autore rende viva e tridimensionale. Anche la figura di Matteo mi ha conquistata perché rappresenta tutto ciò di cui abbiamo paura: il non detto, il silenzio, l’ignoto, l’orrore.
Mentre la violenza dilaga e distrugge vite mettendo a nudo la natura più torbida dell’essere umano, noi lettori siamo assaliti da numerosi dubbi, uno tra questi: i fantasmi esistono veramente o c’è una spiegazione logica e razionale a tutto?
Uno dei meriti di Lanzetta è, a mio avviso, quello di travalicare con maestria i generi trasportandoci, nel giro di poche righe, ora all’interno di un thriller puro, ora in un thriller psicologico o di una trama densa di sovrannaturale, ora nell’horror. E così noi, morbosamente incollati alle pagine dalla sua abilità narrativa, siamo talmente “dentro” alla storia che spesso non più in grado di distinguere i confini tra realtà e follia o tra sogno e lucidità.
Forse, uno dei più bei thriller letti nell’ultimo periodo. Eccezionale! Straconsigliato.
Antonio Lanzetta vive a Salerno. Ha iniziato a scrivere romanzi fantasy/young adult, poi ha virato verso il thriller, prima con il racconto breve Nella pioggia, finalista al premio Gran Giallo di Cattolica, e poi con Il buio dentro, tradotto in Francia, Canada e Belgio e nominato dal Sunday Times uno dei cinque migliori thriller stranieri dell’anno. La Newton Compton ha pubblicato L’uomo senza sonno e Delitto in riva al mare.
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