Avevamo salutato con interesse l’arrivo, a febbraio, di Dexter in edicola. Questo mese il Giallo Mondadori ha proposto il secondo libro di Jeff Lindsay, Dexter il devoto (Dearly Devoted Dexter), già pubblicato qualche anno fa da Sonzogno come Il nostro caro Dexter.
Titolo: Dexter il devoto
Autore: Jeff Lindsay
Editore: Mondadori
Anno di Pubblicazione: 2009
Pagine: 238
Trama in sintesi:
é troppo tempo che Dexter Morgan mette a tacere il richiamo del suo alter ego, quell’istinto impetuoso che gli fa scatenare la propria furia sul marcio del mondo: assassini, stupratori, maniaci che in qualche modo sono sfuggiti alla legge. In qualità di analista della Scientifica di Miami, Dexter può facilmente per scovare i soggetti da fare poco alla volta a pezzi. Però proprio quando crede di aver individuato il suo prossimo gioco mortale, capisce che qualcuno lo cerca: il sergente Doakes, che sembra aver fiutato il suo lato oscuro. Allora Dexter Morgan recita la parte del bravo poliziotto, del devoto fidanzato, del fratello affettuoso. Ma quanto a lungo riuscirà a tenere a bada il giustiziere che è in lui?
Per chi, come il sottoscritto, ha conosciuto Dexter con la serie televisiva, la scoperta del suo papà cartaceo, Jeff Lindsay, è una piacevole conferma. La serie tv di questo meraviglioso personaggio è forse uno dei pochi casi in cui non solo viene ampiamente ripreso lo spirito del libro, ma per certi aspetti persino migliorato.
Dexter è in apparenza un tranquillo ematologo in forza alla polizia di Miami, riservato e cordiale, diligente nel proprio lavoro e con pochi altri interessi. La realtà però è diversa. Dexter è un animale a sangue freddo, incapace di provare alcun sentimento e del tutto indifferente alla sofferenza umana. In più, vive con un terribile compagno, che lui chiama Il Passeggero Oscuro, e che altro non è se non un irrefrenabile impulso omicida. Grazie agli insegnamenti del padre adottivo, un poliziotto di nome Harry, Dexter è riuscito negli anni a trasformare questa sua perversione in una specie di missione con delle regole e dei criteri: numero uno, uccidere solo chi se lo merita, ovvero tutta quella delinquenza che in un modo o nell’altro è riuscita a sfuggire alla giustizia. Dexter, il serial killer dei serial killer, arriva dove i tribunali non riescono, dove la polizia è impotente. La “sua” giustizia è implacabile e non conosce limiti, sorretta da un mente analitica e spietata.
In Dexter il devoto, il nostro è alle prese con uno dei comprimari, il collega sergente Doakes, ex militare che si è fissato con l’idea che Dexter abbia qualcosa da nascondere, e per questo decide di stargli incollato ventiquattrore su ventiquattro, pronto a cogliere un suo passo falso. Tutto ciò impedisce al Passeggero Oscuro di rivelarsi, creando non poca frustrazione nel suo padrone, costretto a simulare impietosamente quella vita normale che costituisce la sua facciata rispettabile. Quindi eccolo diventare un compagno affettuoso e sempre più presente per la dolce e sfortunata Rita, la sua fidanzata reduce da una disastrosa relazione con un mezzo delinquente, e una sorta di padre adottivo per i figli di lei, Astor e Cody, due amabili bimbi che lo coinvolgono in spericolate gare di nascondino o di impiccato…
Il tutto mentre un probabile pedofilo è in libertà, ignaro che il Passeggero Oscuro sta solo aspettando il momento giusto per ucciderlo, e un serial killer sta attirando l’attenzione della polizia di Miami e in particolare della sorella di Dexter, Debra, meraviglioso personaggio misto di fragilità e forza (e di non poco sex-appeal).
Questi gli ingredienti, combinati nel racconto fatto dal punto di vista di Dexter, il cinismo personificato che vede il mondo attraverso la lente del sarcasmo e senza alcuna indulgenza per i buoni. Un vero prodotto dell’America, a ben pensarci, un paese dove il mito della giustizia fai-da-te assurge persino a principio costituzionale (per la famosa questione del diritto a portare le armi), discutibile e pericoloso da digerire se non si tiene costantemente presente che si tratta solo di fiction. Tuttavia, al netto di ogni implicazione sociologica, una dei prodotti più godibili degli ultimi anni.
Cristiano Idini
Nel volume, anche due racconti di Christian Hill e Assia Bonacci.
Per tutti gli amanti della serie tv, e dei romanzi thriller in generale, un appuntamento da non perdere.
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