Giallisti cinesi in Italia non è che se ne pubblichino molti, e con onestà ammetto di conoscere molto poco il panorama di genere asiatico, ma quello di Qiu Xiaolong è un nome che ho incontrato più di una volta sugli scaffali delle librerie di casa nostra. Vincitore nel 2001 dell’Anthony Award per la miglior opera prima con La misteriosa morte della compagna Guan, primo romanzo della serie poliziesca con protagonista l’ispettore Chen Cao, Xiaolong ha visto diversi dei suoi libri tradotti anche in italiano e pubblicati nel nostro paese. Per Marsilio, in questi giorni esce Di sangue e di seta, quinto capitolo della serie Cao che scava nei meccanismi politici e nella società della Cina moderna in preda a una corruzione incontrollabile. Se siete curiosi riguardo alla narrativa gialla in Cina (e non è un gioco di parole), eccovene la trama:
Una donna avvolta in un qipao rosso. Il suo corpo viene ritrovato in città alle prime luci dell’alba. Dopo averla uccisa, qualcuno l’ha vestita con l’antico abito in stile mandarino che, bandito dalla Rivoluzione culturale, è tornato di gran moda tra i ricchi nella Shanghai del duemila. È il primo di una serie di omicidi, per la polizia cinese, costretta a confrontarsi con un fenomeno considerato occidentale, uno scandalo. L’ispettore capo Chen Cao decide di occuparsi del caso, solo lui è in grado di tracciare il profilo psicologico di un serial killer che colpisce in una Shanghai sconvolta dai contrasti, dove l’industria dell’intrattenimento è sempre più prospera e redditizia e le inchieste sono manipolate dagli interessi di Partito e dei nuovi capitalisti.
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