Dieci Brutali Delitti di Michelle McNamara, edito da Newton Compton, è l’opera True Crime che recensiamo oggi al Thriller Café.
Joseph James DeAngelo, 72enne ex agente di polizia e commesso in pensione, viene arrestato il 25 Aprile 2018 fuori dalla sua abitazione di Citrus Heights, una città di novanta mila abitanti nella contea di Sacramento (California) con l’accusa di essere il responsabile certo di alcuni omicidi attribuiti ad uno dei criminali più ricercati d’America: The Golden State Killer (conosciuto anche come Original Night Stalker o East Area Rapist) colpevole di almeno centoventi rapine, cinquanta stupri e dodici omicidi tra il 1976 ed il 1986 in dieci diverse contee della California.
Il Golden State Killer era un cold case, un caso irrisolto: non lasciava tracce in grado di ricondurre a lui, non si faceva vedere dalle vittime (indossava sempre un passamontagna); spiava le persone, faceva appostamenti e studiava dei piani perfetti per agire in assoluta tranquillità quando era certo che nessuno potesse interrompere i suoi crimini (mariti al lavoro durante il turno di notte, figli fuori con amici, genitori fuori città per lavoro). All’inizio erano “solo” rapine di oggetti personali delle vittime, poi ha iniziato a stuprare mogli o ragazze sole in casa per poi arrivare a violentare le donne sotto gli occhi dei mariti ed infine ha cominciato ad uccidere. La sua scia criminale è finita di colpo nel Maggio 1986 con l’omicidio di Janelle Cruz per poi sparire nel nulla, fino al suo arresto.
Michelle McNamara è nata nel 1970 ad Oak Park (Illinois) ed era una giornalista d’inchiesta, scrittrice e creatrice del blog True Crime Diary, interamente dedicato alla sua vera passione: indagare e trovare i colpevoli di casi rimasti irrisolti ed archiviati.
Grazie a questo blog ha recuperato diversi indizi e riaperto indagini chiuse da tempo che potevano essere viste con nuovi occhi grazie ai progressi della scienza forense e all’utilizzo del DNA.
La sua ossessione primaria era proprio il Golden State Killer e con il suo blog e la stesura di questo libro (pubblicato postumo nel 2018 con il titolo originale I’ll Be Gone in the Dark) ha contribuito alla riapertura ufficiale dell’indagine che ha permesso alla giustizia di compiersi trent’anni dopo l’ultimo caso conosciuto del killer, ma lei non ha potuto assistervi. Michelle McNamara è infatti morta nel 2016, a causa di problemi cardiaci non diagnosticati e all’intenso uso di farmaci e tranquillanti.
“Quando la mia famiglia va a dormire, io viaggio nel tempo e ricostruisco vecchie prove utilizzando la tecnologia del XXI secolo. Sono invidiosa, per esempio, delle persone ossessionate dalla Guerra di Secessione, che trabocca di dettagli ma è limitata. Nel mio caso, i mostri si nascondono, ma non svaniscono mai. Sono morti da tempo, e vengono alla luce mentre io scrivo. Il primo, senza volto e mai catturato, mi segnò quando avevo quattordici anni, e da allora non ho mai smesso di guardare indietro, in cerca di risposte.
Il Golden State Killer, tuttavia, mi ha consumata più di tutti: questo caso attraversò un decennio, e alla fine cambiò le leggi dello Stato sul DNA.”
Dieci Brutali Delitti è il risultato di quasi un decennio di lavoro certosino di McNamara: racconta in modo molto dettagliato la storia criminale dell’EAR (sigla di East Area Rapist, uno dei modi in cui era chiamato), descrive i suoi crimini, i posti che razziava, l’America degli anni ’70 / ’80, ricorda le sue vittime con estrema umanità rendendogli a suo modo la giustizia che non avrebbero avuto per molti anni.
Il libro è arricchito dalle mappe delle zone dove colpiva, dalle foto delle vittime, da alcuni schemi delle indagini del tempo, da interviste investigative fatte con esperti di scienza forense intervallate con aneddoti autobiografici che permettono di conoscere meglio l’autrice e il perché fosse così ossessionata dai crimini irrisolti.
La postfazione a cura di Patton Oswalt (attore comico e marito di Michelle) ed Epilogo-Lettera a un uomo anziano, scritto da Michelle, sono commoventi e rendono il libro ancora più meritevole di essere letto, anche più e più volte, per comprendere fino in fondo la storia e i messaggi che l’autrice voleva tramandare. Siamo continuamente bombardati da notizie di sparatorie, tragedie, omicidi dai telegiornali che non ci facciamo quasi più caso sentendole oramai, purtroppo, quasi di prassi; mentre in questo libro
Michelle McNamara riesce a mantenere viva e costante l’attenzione del lettore per tutta la durata dell’opera, grazie a uno stile fluido e ad una narrazione coinvolgente con un ritmo perfetto facendoci anche riflettere su come l’indifferenza verso un’ingiustizia (di qualsiasi tipo essa sia) possa essere l’inizio di qualcosa di più grande e di più grave. Ci insegna che “è andata così, non l’hanno preso, è sparito” può diventare la notizia dell’arresto di un pluriomicida decenni dopo i fatti.
“E’ questo che facciamo. Tutti noi. Con tutte le buone intenzioni, promettiamo protezione, ma non sempre possiamo tenere fede alla nostra parola. Mi prenderò cura di te. Poi però senti un urlo e decidi che si tratta di qualche adolescente che gioca. Un ragazzo che scavalca una staccionata sta prendendo una scorciatoia.Uno sparo alle tre del mattino è un petardo o lo scoppiettìo di una marmitta. Spaventato, ti tiri su a sedere sul letto per un attimo. Ad attenderti c’è il pavimento duro e freddo e una conversazione che potrebbe non portare da nessuna parte; sprofondi nel tuo cuscino caldo e torni a dormire. Più tardi ti svegliano le sirene.”
Recensione di Elena Rossi.
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- Editore: Newton Compton Editori
- Autore: Michelle McNamara , Angela Italia Guglielmo