Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher - Alice Guerra

Non conoscevo Alice Guerra come influencer, forse non ho l’età dei suoi followers, ma sono di origine veneta e quando ho inteso che la nostra si esprime spesso nel mio dialetto preferito ho voluto iniziare questo suo romanzo di esordio, dalla accattivante copertina gialla con mezza gallina e una sinossi sinteticissima: un mistero, due indagini, tre musi da can.

Tempo mezzora avevo le lacrime agli occhi e continuavo continuavo. Ho ascoltato due volte l’audiolibro e certi tratti hanno allietato anche le scorribande in macchina di fine estate. Alice è giovane, ma la sa lunga e la sa raccontare bene, con una freschezza ed una trasparenza che ti conquistano in un attimo.

Il veneto c’è, certo, per cui il serial killer diventa il “sara-triglie” nella bocca della zia, che come amiche e vicine di casa ha delle gran “bettoneghe” e che all’adorata nipotina, per pranzo, chiede Cossa vuto? Bovoletti all’aglio?

Alice, autrice-protagonista, è una fan sfegatata di Jessica Fletcher: sua mamma ne guardava i telefilm quando la aspettava e ambedue sono persuase che Cabbot cove, nel Maine, sia il posto col più alto tasso di ammazzamenti al mondo. Questo non significa che anche Mestre possa essere diventato un posto pericoloso, tanto che se sparisce uno dei vecioti e se ne trova solo la bicicletta, tutte (ossia Alice e le altre comari) devono subito allertare la locale stazione carabinieri, dove le si prende poco poco sul serio, e allora devono far loro l’indagine. Il canale Osein ha inghiottito il povero Luigino, oppure era così imbriago de goti de vin che nol gaveva più creansa?

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Alice si infila nelle più assurde avventure, scavalca cancelli, ruba mangime alle galline, lo dimentica nella stanza del comandante e man mano che procede nella sua rocambolesca e sghimbescia incrocia personaggi spigolosi o buoni come il pane, opachi o miti, bellissimi o in sovrappeso, tutti accomunati dal vivere in maniera briosa un’esistenza piccola, forse noiosa, ma condirla con buonumore e buon senso.

Lei poi è una Bridget Jones nostrana, paffuta, amante del cibo, dei sandali gioiello e delle puntate di Jessica Fletcher che ha sempre un buon consiglio di impartire. E di fatti, qui la soluzione arriva, e non solo del mistero…

Consigliato a chi vuole ridere senza volgarità e con tanta freschezza d’animo.

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Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

Alessia Sorgato ha scritto 125 articoli: