Dieci lezioni sul male - Mauro Grimoldi

Questo di cui mi accingo a dare qualche spunto non è un libro giallo, ma è il libro che ogni giallista dovrebbe imparare a memoria prima di mettersi alla tastiera. A mio parere, infatti non si può trattare il crimine, sia pur in modo letterario, se non lo si conosce e ritengo che pochi, tra i nostri scrittori, abbiano sperimentato personalmente il crimine, o un processo, o un’indagine, o infine il carcere a differenza di Goliarda Sapienza, per dire, che per ultimare il suo “L’Università di Rebibbia” si fece arrestare rubando i gioielli di un’amica apposta. Il rimedio meno implicante resta quindi affidarsi a chi il crimine (o il processo, l’indagine e il carcere) lo conosce davvero, e bene, perché solo così si eviterà di scrivere scempiaggini, cosa di cui- al contrario- i nostri libri gialli sono spesso ricolmi in maniera anche urtante.

Se uno scrittore volesse creare un personaggio, farlo delinquere, dargli una rotondità concettuale e una stabilità letteraria, e questo suo personaggio fosse giovane, un ragazzo, un “minore” come il mondo giudiziario li chiama, dovrebbe prima studiare a fondo le Dieci lezioni sul male di Mauro Grimoldi, sottotitolo I crimini degli adolescenti.

Mauro è uno psicologo giuridico, consulente per Tribunali e Corti, è coordinatore dell’Istituto Milanese di Psicologia giuridica e forense ed è stato Presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia dal 2010 al 2013. Per me, un amico. Ci siamo conosciuti moltissimi anni fa, lui Direttore, io redattore della Rivista Gli Intrusi del Comune di Milano, collegata alla nostra Casa dei Diritti, quella a fianco al Muro di bambole, se passate da quelle parti.

È stato ospite a Risolto Giallo e lì ha mostrato non solo la sua grande esperienza in tema di delinquenza minorile, ma soprattutto l’empatia provata e dimostrata ai ragazzi che ha incontrato quando consulente del Tribunale Minori di Brescia. Una passione straordinaria, l’ha definita lui stessa, che ancora trabocca nonostante il ventennio trascorso ad occuparsene avrebbe potuto disilluderlo o annoiarlo. Gli adolescenti, il cui rapporto col sociale non funziona, sono soggetti che possono essere (ancora) aiutati a risolverlo.

Mauro li ha passati in rassegna un po’ tutti, scegliendo dieci casi esemplificativi, dall’apparente “bravo ragazzo”, pulito e coi capelli corti, che con la macchina di sera va a commettere rapine in danno dei tabaccai, al gigante slavo dalle ciocche decolorate e gli occhi semichiusi, arrestato fuori da una discoteca perché prendeva a bottigliate un barbone, per poi trattare il gruppo che, sorprendendo un amico sessualmente coinvolto da un altro ragazzo, fraintende la situazione e temendo lo stupro agisce violentemente contro lo sconosciuto.

La rassegna che Grimoldi offre spazia quindi dai reati appropriativi (furti, rapine ed estorsioni), allo spaccio, dalla violenza sessuale all’omicidio, e lo fa ripercorrendo casi reali, nostri, personalmente trattati. Non è un lavoro semplice perché spesso si scontra con la diffidenza e la critica che il mondo giudiziario minorile incontra in chi non lo conosce. Su 100 ragazzi che delinquono, uno solo è in carcere. Ma non perché il sistema sia innocentista, anzi. Il concetto di base è l’inverso: quei 99 ragazzi, se non incontrati e non studiati, hanno immense possibilità di delinquere ancora. Il centesimo non ce l’ha fatta, oppure non è stato incontrato in tempo.

Dalle sue pagine emergono spiegazioni sul “possesso”, per esempio, che motivano i reati contro il patrimonio, che nei giovani possono avere stimoli di tutt’altro genere: falle affettive, autostima da aumentare, dimostrazioni di forza, potere o anche competenza, altrove non possibili.

Una lettura magnifica, illuminante, senza fiancheggiamenti né sconti. Imperdibile per chi scriva, per chi voglia farlo e per chi, magari, semplicemente voglia capire i giovani.

Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter

Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.

Compra su Amazon

Sconto di 0,95 EUR

Articolo protocollato da Alessia Sorgato

Alessia Sorgato, classe 1968, giornalista pubblicista e avvocato cassazionista. Si occupa di soggetti deboli, ossia di difesa di vittime, soprattutto di reati endo-famigliari e in tema ha scritto 12 libri tra cui Giù le mani dalle donne per Mondadori. Legge e recensisce gialli (e di alcuni effettua revisione giuridica così da risparmiarsi qualche licenza dello scrittore) perché almeno li, a volte, si fa giustizia.

Alessia Sorgato ha scritto 119 articoli: