Un altro giallo storico approda oggi sul bancone del Thriller Café: è “Enigma Tiziano” di Chiara Montani (Garzanti), che ci regala una nuova protagonista femminile forte, tenace, combattiva ed appassionata. Si chiama Aida, è giovane ed infiammata dal coraggio dell’incoscienza e dall’amore per l’arte. Arte che difenderà, anche a costo della vita, dalla guerra e da chi, con la cieca complicità dei governanti locali, vorrebbe depredare e saccheggiare il patrimonio culturale e storico di un’Italia già prostrata e fiaccata da anni di sacrifici e privazioni.
Appena tornata sulle rive del suo lago di Garda, in modo assolutamente casuale Aida ritrova un quadro che suscita subito la sua curiosità di restauratrice ed addetta ai lavori: una mano di nero lo ricopre quasi per intero, ma anche così si intuisce che al di sotto si cela un dipinto di grande valore. Aida è infatti convinta che si tratti di un capolavoro autentico del grande Tiziano. Per accertarsene si recherà a Venezia dove incontrerà un esperto dell’opera del celebre pittore: Vittorio Sartori è un giovane professore di chiara fama, ma di dubbia reputazione, magnetico e sfuggente. Mentre attorno a lei si stringe la morsa di fascisti e nazisti, questa giovane donna avrà modo di scoprire a proprie spese quanto è forte il suo amore per l’arte, quanto le sfumature pesino sull’essenza delle persone, quanto la guerra sfuochi i contorni e crei compromessi e rinunce difficili da accettare.
Avevo già avuto modo di apprezzare la penna di Chiara Montani leggendo i suoi primi due romanzi, Il mistero della pittrice ribelle e La ritrattista, dedicati a Piero della Francesca e alla giovane Lavinia; è stato interessante ritrovare la sua scrittura delicata, ma precisa ed evocativa nel tratteggiare un’altra epoca storica e definire una nuova protagonista femminile. Per gusto personale ho preferito la saga ambientata nel Rinascimento, ma anche questo romanzo regala pagine di grande patos e profonda commozione, e soprattutto trasuda amore per l’arte. I personaggi sono, come al solito, ben caratterizzati, così come le ambientazioni, i quadri e il contesto storico, ma senza alcuna prolissità nelle descrizioni. La lettura è scorrevole e, sebbene in qualche momento si abbia la sensazione di perdere di vista l'”enigma Tiziano”, poi tutto viene abilmente ricondotto al quadro, alla sua importanza ed ai misteri che custodisce. Al di là dell'”enigma” chiave, non mancano poi altri misteri, colpi di scena inattesi e una buona dose di suspense.
Un buon giallo storico, in definitiva, che consiglio a chi si interessi di arte e non disdegni i romanzi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale.
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