L’autrice di best seller Freida McFadden ci sorprende con un lungo racconto dal titolo “Finché morte non ci separi” (Newton Compton) invece che con uno dei suoi potenti thriller. Il perché ce lo spiega proprio lei nella prefazione:

Ho scritto questo racconto, “Finché morte non ci separi”, per colmare la lunga pausa tra Una di famiglia e Nella casa dei segreti, il secondo e il terzo libro della serie dedicata a Millie. Temevo che i lettori potessero sentirsi traditi se non gli avessi permesso di vedere Milli ed Enzo che compiono il grande passo! Potete scegliere se leggerlo dopo il secondo oppure dopo il terzo libro.

Chiarito questo piccolo mistero editoriale, andiamo alla trama.

Ѐ il grande giorno in cui Millie ed Enzo si sposeranno e nel piccolo appartamentino del Bronx fervono i preparativi. Anche se sarà un matrimonio molto sotto tono per l’assenza di amici e parenti, Millie è strafelice perché i genitori le hanno promesso che saranno presenti alla cerimonia, pur avendola sempre disprezzata e allontanata da casa per via del suo passato da tossica.

Forse si saranno inteneriti perché ora è in attesa di una bimba?

Proprio il ventre prominente crea il primo problema: l’abito azzurro con le maniche di pizzo acquistato per il matrimonio è divenuto in poche settimane troppo piccolo!

Enzo si offre di correre da un suo amico sarto, capace di modificarlo in tempo per la cerimonia.

Ecco dunque che Millie rimane sola in casa con il cuore colmo di attesa e gioia per il grande evento ma anche pieno di sgomento: un uomo da giorni sta minacciando telefonicamente di ucciderla, un ex marito di qualche donna che lei ha aiutato tramite la sua associazione a liberarsi da quella relazione tossica.

Le telefonate si susseguono e Millie capisce che l’uomo la sta spiando da molto vicino, riferendole via via i suoi movimenti nell’appartamento.

Cosa fare? Aspettare che ritorni Enzo e confessargli tutto, anche se lui si potrebbe imbestialire al punto tale da avvelenare il clima di quella giornata perfetta, o ignorare le minacce, derubricandole a semplici farneticazioni?

Ѐ indubbio la grande capacità della McFadden di entrare nella mente umana, da neurologa qual è nella vita reale, ma è parimenti apprezzabile la sua dote di romanziera di costruire un caleidoscopio di immagini ed emozioni, a tratti ingannevoli.

I suoi precedenti romanzi ne erano stati già una grande prova e questo ultimo lavoro ne è solo una conferma.

Un’altra piccola particolarità letteraria risiede nel fatto che alla fine di Finché morte non ci separi, ci voglia dare un assaggio del suo prossimo romanzo La donna della porta accanto.

Millie ed Enzo sono ormai sposati da undici anni, hanno due bambini e si sono appena trasferiti in una casa acquistata con grandi sacrifici fuori dal Bronx, in un quartiere verde e tranquillo. Il giorno del trasloco, però, Millie si avvede di un’ombra alla finestra del secondo piano della casa di fronte, che insistentemente sbircia i loro movimenti. Una vicina curiosa di conoscere i nuovi inquilini di quella casa o qualcos’altro?

Lo scopriremo presto…

Freida McFadden ha all’attivo numerosi romanzi che hanno riscosso un enorme successo sia tra la critica che tra i lettori, aggiudicandosi anche svariati premi, tra cui l’International Thriller Writer Award for Best Paperback Original e il Goodreads Choice Award for Best Thriller. Con dieci milioni di copie vendute nel mondo, i suoi libri sono stati tradotti in più di 41 lingue e opzionati per lo sviluppo di film e serie TV. Oltre a dedicarsi alla scrittura, di giorno Freida è neurologa; vive con la sua famiglia e un gatto nero in un’antica casa a tre piani con vista sull’oceano. Con la Newton Compton ha pubblicato Una di famiglia, Nella casa dei segreti, Non mentire e Finché morte non ci separi.

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Finché morte non ci separi
  • McFadden, Freida(Autore)

Articolo protocollato da Monica Bartolini

Monica Bartolini (Roma 1964) si afferma nel mondo della scrittura gialla con i romanzi della serie del Maresciallo Nunzio Piscopo (Interno 8 e Le geometrie dell'animo omicida, quest'ultimo finalista al Premio Tedeschi nel 2011). Nel 2010 vince il Gran Giallo Città di Cattolica per il miglior racconto italiano in ambito mystery con il racconto Cumino assassino, compreso nell'antologia 10 Piccole indagini (Delos Digital, 2020). Autrice eclettica, per I Buoni Cugini Editori pubblica nel 2016 Persistenti tracce di antichi dolori, una raffinata raccolta di racconti gialli storici che ha per filo conduttore le vicende legate al ritrovamento di alcuni reperti storici, che ancora oggi fanno bella mostra di sé nelle teche dei musei di tutto il mondo, e nel 2019 la terza investigazione del suo Maresciallo dal titolo Per interposta persona. Collabora con i siti www.thrillercafe.it e www.wlibri.com per le recensioni ed è membro dell'Associazione Piccoli Maestri - Una scuola di lettura per ragazzi e ragazze che si occupa di leggere i classici nelle scuole italiane. Bibliografia completa in www.monicabartolini.it Contatti: [email protected]

Monica Bartolini ha scritto 104 articoli: