Recensioni latitanti ultimamente, causa le difficoltà del barman nel trovare tempo per leggere quanto vorrebbe, ma sperando di riprendere un buon ritmo vi proponiamo intanto un drink che mescola – con ottimi risultati – diverse basi alcoliche: il suo creatore è l’italianissimo Danilo Arona, il suo nome Finis Terrae.
Titolo: Finis Terrae
Autore: Danilo Arona
Editore: Mondadori – collana Segretissimo
Anno di pubblicazione: 2007
ISBN: –
Pagine: 220
Prezzo: € 3,90
Trama in sintesi:
Che legame c’è tra un disastro aereo sopra Bassavilla, Italia del Nord, e un macabro omicidio perpetrato sull’ultimo promontorio della costa lusitana?
Quale logica connette la mostruosa strage di donne di Ciudad Juárez, Messico, con un misterioso gruppo egiziano chiamato Fratelli di Sekhmet?
Perché un’antropologa dell’università di Lisbona è in cima alla lista di eliminazione del gotha della mafia messicana?
Sono solo alcuni dei sanguinari enigmi nei quali si trova immerso Carlos Quintana, un funzionario della polizia portoghese.
In bilico tra crimine organizzato, esoterismo fondamentalista e la spada di Damocle di un armageddon biologico, il conto alla rovescia verso “la fine dei giorni” potrebbe essere già cominciato.
(Dalla quarta di copertina)
Segretissimo ultimamente sta dando voce a scrittori italiani e non li sta pubblicando solo dietro pseudonimo: già di per sé mi pare una cosa positiva, e se poi le proposte editoriali sono del calibro di Finis Terrae proprio non c’è di che lamentarsi. Il romanzo di Arona, in particolare, rappresenta addirittura una rottura col passato anche per quanto riguarda le tematiche trattate: niente 007, armi supertecnologiche o mortali tecniche di combattimento; al loro posto intrecci tra terrorismo islamico ed esoterismo, partendo da spunti di (terribile) cronaca nera e passando per la criminalità organizzata internazionale. Tanti temi diversi che si fondono magistralmente in una trama che a tratti inquieta, perché mescola strettamente realtà e finzione e quasi si fa fatica a capire dove finisca l’una e dove cominci l’altra, il tutto poi facendo uso di protagonisti tanto inaspettati quanto all’altezza. Proprio questi ultimi sono forse il maggior elemento d’innovazione: dalla parte dei buoni, un chitarrista stagionato che di nome fa Casone e che tira a campare suonando nel locale di un boss mafioso, e Carlos Quintana, oscuro poliziotto portoghese inviso ai propri superiori; dall’altro lato della barricata, invece, il mammasantissima della mala di Bassavilla (trasposizione su carta della più reale Alessandria) e un mistico serial killer egiziano circondato da una solida aura di invulnerabilità. In un continuo rimbalzo di location, dalla messicana Ciudad Juarez al finis terrae portoghese fino alla nebbiosa Bassavilla, un susseguirsi di esplosioni aeree, omicidi rituali e indagini amatoriali e professionali dal ritmo serrato e dal finale inatteso. Complessivamente, un romanzo – che dato anche il prezzo davvero irrisorio – vale di sicuro la pena di leggere.
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