Tradotta in trentasette lingue, con circa trentacinque milioni di copie vendute nel mondo, Karin Slaughter è una prolifica e osannata scrittrice statunitense, insignita per ben cinque volte del prestigioso “Crimezone Thriller Award”. Lanciata sulla scena internazionale fin dalla sua opera d’esordio  (“La morte è cieca”, 2001), che venne proposta per premi prestigiosi  come il Dagger e il Macavity, si è consacrata l’anno seguente con “Tagli”, entrato subito nella lista dei “New York Times Best Sellers”. A questi due romanzi hanno fatto seguito altri numerosi thriller di successo, per alcuni dei quali i diritti televisivi sono stati acquisiti dalla produttrice televisiva australiana Bruna Papandrea, che vanta già al suo attivo famose serie televisive. E chissà che una famosa serie televisiva non possa divenire anche l’ultima fatica della Slaughter, uscita il 31 ottobre scorso, che oggi recensiamo per Thriller Cafè. Si intitola “Pieces of her”, pubblicato dalla Harper Collins con la traduzione in italiano di Anna Ricci, col titolo “Frammenti di lei”.

Siamo nel 2018, nel giorno del trentunesimo compleanno di Andy. La ragazza si trova, insieme a sua madre Laura, al ristorate “Rise-n-Dine” nel centro commerciale di Belle Isle, in Florida. Andy conosce bene sua mamma: una logopedista che aiuta il prossimo, una donna per bene a cui  piace giocare a Bridge, che ha passato gli ultimi anni della propria vita a sopravvivere ad un cancro al seno. Una cinquantacinquenne tranquilla, senza segreti, che non si è mai mossa dalla piccola cittadina di Belle Isle, e non ha mai avuto altre aspirazioni se non quella di diventare un pilastro della comunità locale.

Tutto cambia quando nel fast-food irrompe un uomo armato, che scatena un inferno.

Le prime notizie confermano che si tratta di Jonah Helsinger, figlio dell’ex sceriffo di Bibb County, morto non molto tempo prima in un conflitto a fuoco durante una rapina in banca. L’obiettivo dell’assassino a quanto pare era Shelley Barnard, la sua ex fidanzata, che lo aveva appena lasciato. Il killer non ha però fatto i conti con Laura. Poco dopo gli eventi, salta fuori un video della sparatoria che sembra confermare le sensazioni già avute in diretta da Andy, mentre veniva tratta in salvo da sua madre. Le immagini mostrano una signora che non corrisponde affatto alla Laura che tutti conoscono. Il video mostra una donna fredda e spietata, che agisce come una persona militarmente addestrata, dotata di sorprendenti capacità nel combattimento corpo a corpo. Una macchina da guerra.

A questo punto le carte sono mescolate, e inizia una nuova partita. La storia si presenta ricca di potenzialità. Gli interrogativi si moltiplicano: la donna del video è davvero una madre che non ha scelta e che agisce per disperazione? È sul serio una mamma che opera istintivamente per legittima difesa, per salvare sua figlia dalla follia omicida di un pazzo vendicativo e violento? Oppure quel pazzo vendicativo e violento non è piuttosto un ragazzo che ha tragicamente perso suo padre in servizio, e quando aveva più bisogno di affetto è stato lasciato da una fidanzata ingrata? Quella donna, Laura Olivier, non avrebbe potuto risparmiare il giovane Helsinger? Non è possibile che lo abbia ucciso per nascondere qualche segreto? Come si spiega che una donna mite e innocua si sia comportata come una implacabile assassina, determinata ed efficace, priva di qualsiasi sentimento di pietà? Può una mamma essere così pericolosamente camaleontica?

La detective-sergente Lisa Palazzolo, del Dipartimento di polizia di Savannah, vuol vederci chiaro e inizia a mettere sotto pressione Andy, sua padre Gordon e sua madre Laura.

Proprio a partire da questi interrogativi e da queste perplessità, destinate a svolgersi ed evolversi in modo sorprendente e intrigante, si dipana un modernissimo thriller rocambolesco, crudo,  ricco di azione, di fughe e di passaggi concitati, dove i protagonisti posti in situazioni stressanti si trovano costretti a prendere delle decisioni che potrebbero rivelarsi determinanti per il prosieguo degli eventi, in un incontrollabile effetto domino in cui tutto precipita verso un epilogo che si annuncia infausto.

Da questo punto di vista la narrazione ricorda i videogiochi del genio del dramma interattivo David Cage, i cui numerosi possibili finali dipendono dalle scelte effettuate d’istinto, in corsa. Con lo scorrere delle pagine la trama si complica, si ingarbuglia fin troppo, mantenendo comunque l’insita promessa di risolversi in un finale originale. Poco alla volta, come un presentimento, emerge la sensazione della presenza di una verità nascosta, che incombe e si annida proprio dove nessuno desidera andare a cercarla. È proprio questa la ricerca a cui si dedica Andy, inseguita dall’ombra di un nemico invisibile e potente che trama nell’oscurità. Non la aiuta certo l’angosciante consapevolezza  che per lei e per sua madre non può esserci spazio per un fallimento che non significhi anche il tracollo delle proprie esistenze. L’autrice è maestra nel lasciare che dubbi e perplessità si insinuino nel lettore, come pure è abile nell’intorbidire e inquinare le acque e nel generare sospetti di ogni tipo, causando apprensione in chi legge, e conferendo una vivida suspense alla narrazione. Per il tramite di una scrittura incisiva, netta e veloce, la Slaughter gioca anche sul senso di impotenza che pervade il lettore che si immedesimi in una situazione di alta tensione in cui la propria famiglia sia in pericolo, e sulla frustrazione di venire a ritrovarsi perfino nel ruolo di sospettati.

Se è vero che siamo al cospetto di un ottimo lavoro, tecnicamente ineccepibile, si può forse rinvenire un limite nel retrogusto di sapore manieristico che a tratti lascia quest’opera, quasi che gli facesse difetto quell’unicità speciale che può essere solo figlia di una autentica e profonda ispirazione.

Quanto a contenuti collaterali, questo è anche un romanzo sull’amore di una madre verso la propria figlia, sulla famiglia, sugli scheletri nell’armadio, sulle verità nascoste degli individui, sulla solitudine degli adolescenti in una giovinezza che si trascina trasfigurata oltre la soglia dei trent’anni, a causa del precariato e delle schizofrenie della società americana contemporanea.

Recensione di Leonardo Dragoni

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Frammenti di lei
  • Slaughter, Karin (Autore)

Articolo protocollato da Leonardo Dragoni

Romano, classe 1974, dottore in scienze politiche con due master e varie esperienze umane e lavorative, si è tardivamente innamorato di scrittura creativa e di narrativa, in particolar modo quella gialla e noir ad ambientazione storica, generi nei quali ha pubblicato due romanzi ("La psicologia del viola", 0111 Edizioni, 2015; "I figli dell’oblio", Clown Bianco Edizioni, 2018 - candidato al premio internazionale Lattes Grinzane).

Leonardo Dragoni ha scritto 59 articoli: