Suonava una batteria, in pieno lockdown. Mi sono immaginata un gruppo di maranzoni, sotto la finestra, e tra loro un pesce fuor d’acqua, Elia. Non uno di loro, ma uno con loro. Avevo girato tanto per le scuole, a presentare Dark web, e sentivo le loro voci. Io sento le voci. Elia mi chiedeva di raccontare la sua storia.
Dai microfoni di Milano All News, parla Sara Magnoli.
Una giornalista, una mamma. Una donna che da piccola voleva fare la serial killer e che ora ha votato la sua passione per il mistero e il crimine verso una scrittura educativa, non solo di evasione. Quando l’editore Pelledoca le ha chiesto se avesse una storia – così ci ha raccontato – le è sgorgata subito la proposta di trattare l’adescamento online (in gergo grooming) ossia il delitto commesso da chi, sotto mentite spoglie (spesso di un coetaneo), avvicina sui social una preda, appetibile soprattutto dal punto di vista sessuale, e grazie alle informazioni acquisite dalla rete finge o di conoscerla già, oppure di avere molto in comune e punta all’incontro nel mondo reale. Con intenzioni molto precise e per nulla innocenti.
Dopo Dark Web – che raccontava la storia di Eva, una quattordicenne il cui obiettivo nella vita è diventare una influencer molto “followata”, e che finisce nella trappola di un adulto apparentemente irreprensibile, anzi, “mitico” – Sara torna a indagare il mondo giovanile, quello fragile, quello che si raggruma in gruppo per dimenticare o anestetizzare la solitudine e le paure. E tra “conigli, scimmie e cobra”, tratteggia questi minorenni strafottenti, che affrontano la più grande catastrofe del nostro tempo (il Covid) con il muso duro, tanto del virus muoiono i vecchi, e danno la colpa ai mesi in cui sono stati chiusi dentro, per vivere da sconosciuti ai loro genitori, a cui non riconoscono più diritti, ma solo rovesci, e – di fatto – commettere reati. Sì, reati. Di cui far incolpare altri, quelli più fragili, che sono “in prova” nel branco e devono dimostrare di avere le caratteristiche per frequentarlo o, peggio ancora, farli commettere proprio da quelli che hanno già qualche hatù, ma ancora devono passare per la prova del fuoco.
Questo challenge è ciò di cui viene richiesto Elia, che con quel branco ha pochissimo a spartire: lui ama la sua batteria, ma non può suonarla perché i vicini si lamentano, e ama Fortuna, la sua compagna di scuola, che forse non lo trova indifferente ma ancora non individua parole o gesti per farlo capire a lui.
Elia è attenzionato dal Cobra, il capo indiscusso, quello che ha jus primaenoctis sulle ragazzine del gruppo e può permettersi qualsiasi sfottò, cattiveria e prevaricazione sui suoi, che tanto ritiene scimmie, buoni solo a ridere delle sue battute e fargli la hola ogni volta apra bocca. Ed Elia deve dimostrare di poterlo frequentare quel famigerato gruppo.
Ma Elia lo vuole davvero? O trova più interessante parlare con quel professore così diverso, che non nasconde di aver fatto anche il postino nella vita, e che sa agganciarlo coi ragionamenti senza critiche? E che sa raggiungere anche il padre di Elia? Storie diverse, in questi due romanzi di Sara Magnoli, questioni giuridiche squisitamente attuali travestite da romanzi gialli. Un insegnamento alla serietà e alla autodifesa presentato in maniera cosmeceutica, giù dalla cattedra, sono insieme ai ragazzi e parlo il loro gergo. E se a leggerla saranno i genitori, tanto di guadagnato per tutti!
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