Axel Steen è tornato ai casi di omicidio: dopo un anno di riabilitazione per riprendersi dalle ferite riportate in una indagine clamorosa che quasi gli è costata la vita e un anno su casi di secondaria importanza, finalmente un caso importante. Un ex agente dei servizi segreti viene ritrovato assassinato in modo feroce, con evidenti segni di sevizie: le piste potrebbero essere molte, gli indizi quasi inesistenti. L’uomo era stato un elemento di punta dell’antiterrorismo danese, aveva lavorato come responsabile della sicurezza privata, aveva relazioni superficiali e intense con molte donne. Non è facile per Axel Steen trovare una pista, anche perché sul caso indagano gli ex colleghi del morto e – dietro la facciata di apparente collaborazione – in realtà ostacolano più o meno apertamente le indagini. Ma questa non sarà l’unica morte del caso, e per risolverlo Axel dovrà svelare anche il mistero dietro il nome di Aisha.
Gli occhi di Aisha: nuovo romanzo dedicato al violento, sensibile, brillante Ispettore Axel Steen, e Jesper Stein decide di cambiare le regole del gioco, scrivendo quello che fino ad ora è il suo più intenso e profondo romanzo, e nello stesso tempo raccontando una storia che – con ogni probabilità – è di transizione a una diversa struttura di romanzo.
Nei primi tre romanzi (Il tempo dell’inquietudine, Bye bye Blackbird, Akrash) abbiamo conosciuto la figura di Axel Steen come quella di un ispettore specializzato in casi di omicidio, brillante, poco propenso al compromesso e alle relazioni sociali, con una vita in caduta libera verso un baratro personale e di dipendenze. Un personaggio riuscitissimo, va detto, per il quale poteva esserci forte il rischio di finire nel più classico e logoro cliché del detective brillante e dalla vita disperata: un cliché che comunque funziona e ancora domina in molta letteratura, non necessariamente privo di qualità ma non sempre credibile, e che sicuramente non brilla per originalità.
Jesper Stein cambia approccio, rispetto a personaggio, trama e ambientazione. Axel Steen sta cercando di cambiare vita, anche se il suo rapporto con la normalità borghese è difficile e tormentato, l’indagine non segue un andamento lineare ma si svolge su due piani temporali diversi che scorrono nella narrazione alternando i capitoli, e rivolge un occhio interno alle forze di polizia in una storia che riguarda più l’antiterrorismo che non la criminalità comune. Un romanzo di transizione, con ogni probabilità, verso una nuova dimensione investigativa, e con nuovi personaggi che – potenzialmente – possono far presupporre la creazione di una nuova squadra.
Gli occhi di Aisha è un romanzo maturo, un ottimo romanzo. Sullo sfondo di una Copenaghen in trasformazione, inquieta e attraversata dai pericoli di una difficile convivenza multiculturale, Stein ci propone uno sguardo impietoso, umano e profondo sui suoi personaggi: Axel Steen combatte ancora con i suoi demoni, ma non è mai stato tanto lucido e intransigente, disposto a giocarsi forse tutto in nome di un rigoroso codice etico. Il tema di fondo è evidentemente molto caro all’autore, forse anche per il suo passato di giornalista investigativo, e pone domande disturbanti: fino a che punto si può spingere la ragione di Stato? Quanto conta la vita dei singoli di fronte all’interesse dei molti? Quale è il confine da non varcare, e qual è il prezzo da pagare?
Jesper Stein , classe 1965, vive a Copenaghen. Giornalista d’inchiesta per molti anni e reporter di guerra, è oggi critico letterario e dal 2006 membro dell’Accademia danese del poliziesco. Con i suoi romanzi si colloca saldamente tra i migliori scrittori di gialli nordici: Gli occhi di Aisha è il quarto romanzo nella serie dell’ispettore Axel Steen, tutti pubblicati da Marsilio, sempre ai primi posti delle classi che danesi e già premiata con il Golden Laurel, il più prestigioso premio letterario di Danimarca.
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