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Cari avventori del Thriller Café, vi segnaliamo oggi “I Cavalli di Raibl” di Renato Svetil (nom de plume di un autore in incognito). Si tratta di un romanzo che si sviluppa su due linee temporali parallele, offrendo una prospettiva unica sul passato e sul presente dei suoi personaggi. Ambientato in scenari reali e incorniciato dalla maestosità della montagna, questo primo titolo del Ciclo di Raibl promette di appassionare i lettori con un mistero avvincente, ma partiamo dalla trama…

La storia si snoda su due periodi distinti: il 1997 e il 2016. Nel 1997, attraverso un diario perduto, veniamo a conoscenza delle vicende di Alice, una giovane e brillante scienziata che decide di seguire un anziano professore in un’avventura che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’energia. Abbandonando una carriera promettente, Alice si immerge in un percorso che la porta ad affrontare azioni illegali e a trovare una sconcertante svolta con il suicidio del suo mentore. Ora si trova sola, con l’obbligo di continuare l’avventura intrapresa dal professore e con la minaccia costante delle indagini che potrebbero portarla in prigione.

Nel 2016, il racconto passa alla prospettiva di Amy, una giovane diciassettenne che trova il diario e si impegna a scoprire cosa sia successo all’autrice. Amy si addentra in un’indagine personale che la porta a scoprire eventi sconvolgenti accaduti dopo gli avvenimenti descritti nel diario. Con abilità e determinazione, Amy mette insieme i pezzi di un puzzle intricato, svelando segreti sepolti nel passato.

I Cavalli di Raibl” si distingue per la sua capacità di unire abilmente le due linee temporali, creando un intreccio che si fa sempre più inestricabile. Man mano che la storia si sviluppa, le due prospettive infatti si avvicinano sempre di più, portando a un finale che fonde le due narrazioni in modo sorprendente. Il mistero che circonda le azioni del professore, le conseguenze di esse e il destino di Alice sono alla base di un enigma appassionante che il lettore è chiamato a risolvere insieme ad Amy.

A far da sfondo alla narrazione, sottolineiamo il ruolo della montagna, con i suoi maestosi paesaggi e la sua imponente presenza. L’autore evita saggiamente gli stereotipi del “buon selvaggio”, presentando una rappresentazione autentica e realistica dell’ambiente montano. La bellezza dei luoghi descritti, tra cui Cave del Predil e Rutte Piccolo, entrambe frazioni di Tarvisio, trasmette un senso di meraviglia e potenza, riflettendo l’animo dei personaggi e l’epicità delle loro avventure.

Come accennavamo in apertura, “I Cavalli di Raibl” è solo il primo capitolo di una serie di volumi che comporranno il Ciclo di Raibl. Se vi piacciono enigmi classici e montagne questo è il libro per voi; qui a seguire vi riportiamo un estratto:

“A proposito di misteri, ne ho scoperto uno proprio qui a Cave. – Dice Giulia fingendo noncuranza e guardando verso il lago, poi aggiunge – Uno vero!”

Gambe accavallate, gonna che risale la coscia lasciandola generosamente scoperta casualmente dal lato di Andrea. Dopo la frase a effetto riprende a sorseggiare dalla cannuccia il suo tè in lattina.

Il “racconta” è automatico da parte di tutti me compresa devo ammetterlo, anche se la voce di Sandra sovrasta le altre, ma solo perché madre natura l’ha posizionata quasi un’ottava più in alto di noialtre.

“Ho trovato una casa con un passaggio segreto.”

“Non è possibile!” Dico in coro con Sandra, le parole mi sono uscite di bocca prima che il cervello intervenisse a fermarle. È quello che voleva dicessi, accidenti! Andrea muove le gambe e si avvicina alla fonte delle informazioni. Nicole alza un sopracciglio senza voltarsi. Sembra concentrata su un bambino in riva al lago intento a giocare con un golden retriever.

Intanto Giulia ci osserva sorniona.

“Oh sì, è proprio così! E ne ho anche le chiavi. Chi vuole andare a vedere?”

Renato Svetil

Renato Svetil è lo pseudonimo dell’autore, originario di Cave del Predil ma residente lontano dalla sua terra d’origine per motivi di lavoro in ambito scientifico. Si definisce mountain addicted nonché appassionato di gialli, con predilezione per gli enigmi classici (in particolare le camere chiuse). Questa sua preferenza di lettura si trasferisce anche nei romanzi de “Il Ciclo di Raibl”: gialli-enigma, ambientati nei luoghi a lui cari.

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