Ancora pochi giorni di attesa e potrete trovare in libreria, a partire dal 27 gennaio, il nuovo capitolo delle gesta del “detective” Yashmin: Einaudi pubblicherà infatti I cospiratori del Baklava (The Baklava Club) di Jason Goodwin, con traduzione di Cristiana Mennella.
Come trovare ancora qualche parola di stima nei confronti di Jason Goodwin che non suoni già sentita mille volte?
In un campo dove è sempre più difficile scovare qualche spunto seriamente innovativo e qualche sguardo originale, i suoi gialli ambientati nella Istanbul del XIX secolo spiccano e brillano, e se ancora non avete conosciuto l’eunuco di corte di Yashim vi invidio un po’ perché vi aspettano parecchie ore di letture appassionanti e in grado di immergervi in un ambiente ed epoca che non spuntano spesso nel giallo-thriller.
Einaudi ci ha abituati molto bene, fin da The Janissary Tree, che è stato tradotto in Italia nel 2006, stesso anno della pubblicazione in lingua originale (L’albero dei giannizzeri, vincitore di un Edgar Award), e da allora noi goodwindipendenti non abbiamo mai fatto fatica a ritrovare il nostro Yashmin quotidiano: Il serpente di pietra (The Snake Stone) è arrivato nel 2007, Il ritratto Bellini (The Bellini Card) nel 2009 e L’occhio del diavolo (An Evil Eye) nel 2011.
Con I cospiratori del Baklava ecco che Jason Goodwin gioca la carta dell’amore, visto che il nostro Yashmin, pur intrappolato in una complessa ragnatela di intrighi e diplomazia, troverà tempo e spunto per innamorarsi, il tutto mentre è in gioco il ruolo stesso di Istanbul nei confronti delle forze europee sempre più in fermento:
Tre rivoluzionari italiani, tanto appassionati quanto forse un po’ troppo ingenui, rapiscono un importante nobile e diplomatico polacco ma, invece di ucciderlo, lo tengono prigioniero in una località segreta, inconsapevoli del fatto che la loro cellula è stata infiltrata dai loro nemici che, con il nome in codice di La Piuma, manipolano le azioni del gruppo.
Toccherà a un Yashmin molto distratto in quanto profondamente innamorato cercare di svelare la reale identità di La Piuma, e quel che scoprirà potrebbe metterlo in pericolo mortale…
Siamo quindi arrivati alla fine di questo ciclo, all’ultima avventura di Yashmin, cerchiamo di centellinare le pagine e gustare, come sempre, l’incredibile abilità di Goodwin, che impiega le sue nozioni e passioni di storico per ricreare minuziosamente una città e un’epoca perdute.
Ultima nota, se mi posso permettere: visto che è frequente leggere critiche alle copertine italiane, spendo in questa occasione alcune parole di plauso per Einaudi, che impreziosisce il volume con un particolare di Vita nell’Harem, Cairo, stupenda opera di John Frederick Lewis custodita presso il Victoria and Albert Museum di Londra.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.
Compra su Amazon
- Goodwin, Jason (Autore)