La carriera letteraria di Sara Bilotti è in continua ascesa da ormai parecchi anni e I giorni dell’ombra, portato in libreria da Mondadori, da un lato conferma tutta la sua bravura e dall’altro ci rivela un’autrice che sa scegliere nuove strade rifiutando di fossilizzarsi sui suoi passati successi.
Sarebbe infatti facile, per l’autrice della trilogia composta da L’oltraggio, La colpa e Il perdono, continuare su quella falsariga: Sara Bilotti conosce sia le tematiche che lo stile con il quale affrontarle ed esporle e ha ormai un pubblico consolidato, che continuerebbe a seguirla.
Con I giorni dell’ombra sceglie invece di raccontare una storia diversa e si inoltra in territori noir a nostro avviso ancora più originali della sua precedente produzione. Capita raramente di essere attirati da un romanzo sulla pura base della lettura di poche righe di trama, ma è quel che ci è successo in questo caso.
La situazione di partenza illustrata nella sinossi de I giorni dell’ombra è molto particolare: un microverso racchiuso in un singolo palazzo, pochi personaggi e una protagonista originale, caratterizzata da alcune debolezze che dovrà riuscire in quanto è l’unica persona in grado di cercare la verità.
Cerchiamo quindi di raccontare qualcosa di più della trama de I giorni dell’ombra, visto che ci ha colpito così tanto.
Sulla soglia dei trent’anni, Vittoria è ancora bloccata in una vita che somiglia a troppo da vicino e in modo molto inquietante a un ergastolo, e che le sta impedendo di diventare una donna completa. La sua famiglia è infatti composta da un padre tirannico, violento e patologicamente possessivo, al quale non riesce a opporsi una madre debole, da tempo ormai rassegnata a soprusi quotidiani e che ha scelto di ritirarsi in una letargia che le ottunde sensi ed emozioni.
La sorella minore, come risultato di questa situazione, soffre di agorafobia, e di conseguenza anche Vittoria vive praticamente confinata nel palazzo dove si trova l’appartamento di famiglia.Con il tempo è giunta a conoscere molto bene l’eterogenea umanità che popola l’edificio e ha trovato il modo di vivere comunque piccole gioie e sensazioni pur rimanendo in sostanza al confino. C’è Daniel, lo scrittore di cui è segretamente innamorata, un sentimento che la certezza del fatto che non sarà mai ricambiato rende ancora più forte e in qualche modo sicuro, e poi c’è Lisa, una ragazza che sostanzialmente è il contrario di Vittoria, vitale, piena di energia e sfrontata. Lei si confessa e si sfoga quotidianamente con Vittoria, che quindi vive in modo indiretto varie esperienze.
Ma a un certo punto arriva l’imprevisto in grado di rompere l’isolamento di Vittoria. Lisa scompare e, mentre tutti nel palazzo sono convinti che la ragazza sia alle prese con uno delle sue frequenti fughe sentimentali, Vittoria è invece convinta che le sia accaduto qualcosa di terribile. La donna dovrà quindi infrangere la sua semiclausura e avventurarsi fuori, nel pericolo, sia quello tangibile e reale che quello emotivo: ha il sospetto che nella scomparsa di Lisa siano coinvolte persone a lei care ed è finalmente disposta a tutto pur di arrivare a una verità comunque liberatoria e in grado di trasformarla.
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- Bilotti, Sara (Autore)
- Valutazione del Pubblico: X (Solo per adulti)