Cari amici del Thriller Café, come ogni anno abbiamo tirato le somme sulle tante letture e abbiamo redatto la nostra lista dei migliori libri gialli e thriller del 2022.
Si tratta di un semplice elenco e non di una classifica, essendo il risultato delle opinioni di tutti i nostri redattori, ciascuno dei quali ha indicato 3 titoli che ha apprezzato particolarmente (aggiungendo talvolta delle considerazioni).
Qui a seguire trovate quindi le nostre raccomandazioni – per cognome – se volete recuperare qualche buon libro edito nell’anno da poco concluso.
Buona lettura!
La top 3 di Monica Bartolini
- Le verità di Miracle Creek di Angie Kim, “per aver saputo costruire una trama originale ed essere riuscita a delineare con potenza la psicologia dei protagonisti, affermandosi come nuova, graffiante voce del panorama thriller internazionale”.
- Oscuri resti di William McIlvanney e Ian Rankin, “perché il compito di Rankin nel portare a termine un manoscritto del grande collega defunto è stato eseguito con mirabile maestria, tanto da aver generato la fusione perfetta tra i due stili e averci regalato il miglior Rankin di sempre”.
- Gesù dell’uragano e altre storie di James Lee Burke, “perché è un’antologia di racconti carichi di tensione, che si prestano, però, ad essere letti a più livelli, forti di una scrittura sublimata e simbolica. Chiunque si approcciasse alla redazione di una short story dovrebbe tenere ben a mente questi intriganti racconti di Burke”.
La top 3 di Marina Belli
- Brava ragazza, cattiva ragazza di Michael Robotham, “grandi personaggi, ritmo impeccabile e un finale che apre la strada a una nuova serie con lo psicologo forense Cyrus Haven e l’inarrivabile Evie Cormac come protagonisti”.
- La signora di Reykjavík di Ragnar Jónasson, “atmosfere profondamente nordiche, un ottimo primo capitolo di una trilogia “a ritroso” con una protagonista complessa e intrigante, sullo sfondo di un’Islanda che non è mai sembrata così affascinante”.
- Gli osservati di Jennifer Pashley, “il noir come esplorazione degli Stati Uniti più poveri, attraverso personaggi indimenticabili raccontati con implacabile tenerezza da una scrittrice di grandissimo talento”.
La top 3 di Alessandro Cirillo
- I diavoli neri di Paolo Riccò, “perché racconta in pezzo di storia militare italiana moderna che quasi nessuno conosce”.
- Caimano 69 di Mario Chima, “perché è la prima biografia ufficiale di un incursore di marina italiano”.
- Ghost Sniper di Scott McEwen, “perché è ha uno stile cinematografico affine con la mia scrittura”.
La top 3 di Elisa Contessotto
- Una piccola questione di cuore di Alessandro Robecchi, “intorno al tema dell’amore, tra queste pagine vi perderete e vi ritroverete insieme al personaggio di Monterossi. Da leggere tutto d’un fiato.”
- La svedese di Giancarlo De Cataldo, “c’è una Roma piena di padroncini e poi c’è Sharo, detta La Svedese, che fa delle proprie contraddizioni la sua forza. Leggero e appassionante!”
- Inspira, Espira, Uccidi di Karsten Dusse, “cosa succederebbe se applicassimo i principi della mindfulness alla lettera? La risposta potrebbe essere tutt’altro che scontata. Ad alto tasso di humor nero, questo libro è davvero un gioiellino”.
La top 3 di Damiano Del Dotto
- La città dei vivi di Nicola Lagioia, “una magistrale ricostruzione di uno dei più efferati e insensati omicidi degli ultimi anni; un preziosissimo approfondimento di quella che per Hannah Arendt era La banalità del male“.
- Il silenzio dell’onda di Gianrico Carofiglio, “la solitudine di un uomo alle prese con un passato ingombrante e complicato, a cui la vita riserva la possibilità di riscattarsi agli occhi di se stesso”.
- Ma cos’è questo nulla? di Hans Tuzzi, “l’ultima indagine di Norberto Melis è una crepuscolare e spietata analisi della vita di provincia e una riflessione sull’inesorabile scorrere del tempo”.
La top 3 di Luisa Ferrero
- Teddy di Jason Rekulak, “perché non è solo un libro in bilico tra il normale e il paranormale, tra il possibile e l’incredibile, tra ciò che siamo disposti a credere e ciò che proprio non rientra nelle nostre ‘visioni’, è anche un libro di riscatto, di guarigione che ci fa scendere a patti con i nostri sensi di colpa più profondi per perdonare e perdonarci”.
- La casa delle luci di Donato Carrisi, “perché anche qui Carrisi ci regala un equilibrio perfetto, sempre suggestivo e coerente come solo un grande maestro sa fare”.
- La settima luna di Piergiorgio Pulixi, “perché Pulixi da vero fuoriclasse ci consegna con questo romanzo, non solo un gran bel libro ma un vero e proprio viaggio emozionale”.
La top 3 di Rossella Lazzari
- Mare mosso di Francesco Musolino, “un noir mediterraneo che parla di mare, uomini coraggiosi, traffici loschi ed amicizia. Originale, angosciante ed adrenalinico al punto giusto”.
- Ulyssa lo sa di Alessia Sorgato, “un giallo giudiziario originale e realistico, scritto benissimo, che affronta temi variegati ma tutti a loro modo importanti: la procreazione medicalmente assistita, i diritti degli extracomunitari, la professione di avvocato e il futuro delle nuove generazioni. Il tutto non negli Stati Uniti, ma nel nostro bel Paese in tempi di Lockdown”.
- L’ultima cosa che mi ha detto di Laura Dave, “uno dei pochi thriller che sia stato in grado di sorprendermi e spiazzarmi. Era partito in modo banale e già visto ed ha saputo catturare la mia attenzione con colpi di scena e stravolgimenti insospettabili”.
La top 3 di Davide Luciani
- A cena con l’assassino di Alexandra Benedict, “lo sviluppo coinvolgente della trama e l’ambientazione che ricalca i grandi gialli inglesi, lasciano il lettore incollato dalla prima all’ultima pagina. Un romanzo che mischia enigma e psicologia, formando un ottimo cocktail”.
- Se mi troverai di Alafair Burke, “l’introspezione dei personaggi e la trama ben articolata, con il mistero che circonda l’identità della protagonista che si mischia con eventi passati e presenti rendono questo romanzo particolarmente intrigante”.
- Questioni di sangue di Anna Vera Viva, “il legame tra due fratelli che la vita ha portato su due strade agli antipodi tra di loro, unito alla profonda descrizione di Napoli in tutta la sua bellezza e dannazione formano un mix ad alto tasso di coinvolgimento”.
La top 3 di Gian Mario Mollar
- Ufo 78 di Wu Ming, “un romanzo psichedelico, tra Ufo, il sequestro Moro e i misteri di uno strano monte. Imperdibile”.
- Sarà lunga la notte di Santiago Gamboa, “un autore tutto da scoprire e un thriller eccellente”.
- Labyrinthes di Frank Thilliez, “il miglior colpo di scena di sempre”.
La top 3 di Giuliano Muzio
- I dubbi del killer di John Banville.
- Superficie di Olivier Norek.
- I lunghi coltelli di Irvine Welsh.
La top 3 di Alessia Sorgato
- Scelte sbagliate di Susana Hernandez, “un romanzo snello ma corale, scritto a quattro voci. Per chi ama Durrenmatt e la visuale olistica dei punti di vista”.
- Il 9 che uccide di Vito Franchini, “una storia di suicidi in serie, che spazia trasversalmente tra vedove e giovani, tra reietti e donne affermate, accomunati da uno sfuggente minimo denominatore che stenta ad essere colto dagli inquirenti. L’atteso ritorno di Nardo Baggio”.
- Dannati per sempre di Nicola Calathopoulos, “il noto critico letterario Mauro Delgado si rinchiude nella sua mansarda al Barrio Gotico di Barcellona, quella sorta di suk da accaparratore compulsivo quale è, e non si lava, non esce, mangia schifezze. Deve scoprire chi si cela sotto il nom de plume di Ferdinand Celuis, scrittore folgorante e misterioso”.
- Giallo Palladio di Umberto Matino, “menzione d’onore”.
La top 3 di Fausto Tanzarella
- Sfida a Berté di Emilio Martini.
- Il mostro di Capri di Diego Lama.
- La ragazza che non c’era di Cinzia Bomoll.
La top 3 di Damiano Verda
- L’uno dall’altro di Philip Kerr, “per il respiro storico, sapientemente bilanciato con un’ironia tagliente e mai banale, con cui Kerr sa portarci lontano, nello spazio e nel tempo”.
- I rondoni di Fernando Aramburu, “per l’eleganza stilistica e la cura minuziosa nel tratteggio di personaggi che sembrano voler emergere dalla pagina e venirci incontro, portarci per mano nella loro vicenda”.
- Quarantena di Petros Markaris, “per la creatività con cui viene interpretato un tema delicato e pervasivo come quello della recente pandemia”.
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