Una giovane barista brasiliana porta scompiglio in un tranquillo paese di provincia alle prese con il torneo provinciale di bocce, nel nuovo episodio del maresciallo Bellomo targato Ghizzoni.
Con I Peccati della bocciofila, torna il maresciallo Nitto Bellomo, già protagonista del primo romanzo di Marco Ghizzoni: “Il Cappello del maresciallo”. Continua così la serie di Boscobasso, con tutti gli elementi che hanno dato sapore al primo episodio. Marco Ghizzoni ci riporta di nuovo nell’atmosfera tipica della provincia italiana fatta di scandali, manie e le solite voci incontrollate che circolano nel paese, in una storia a metà tra il giallo e una simpatica commedia degli equivoci.
Questa volta Boscobasso è in fermento per la possibile partecipazione al torneo provinciale di bocce, grazie alla costruzione del nuovo bocciodromo comunale inaugurato in pompa magna dal sindaco Ferraroni e del suo fido braccio destro don Fausto.
Il maresciallo Bellomo viene incaricato del servizio d’ordine per la cerimonia inaugurale e già allora comincia a sentire puzza di bruciato… o meglio di guai. Al bocciodromo infatti è stato annesso un bar gestito da una brasiliana, bella e tutta curve, sposata sì, ma sempre di brasiliana si tratta! Perché si sa che il vizio è donna e la carne è debole.
Cominciano così una serie di infausti eventi: risse, scomparse, avvelenamenti e il maresciallo Bellomo già avvilito di suo, si ritroverà a fare gli straordinari per sedare gli animi agitati dei concittadini. Il volto della provincia cremonese è descritto da Ghizzoni in maniera semplice con una narrazione in terza persona e uno stile asciutto e diretto ma senza mai rinunciare all’ironia. I personaggi sembrano prendere vita da se in questo paesino della bassa padana tormentato dal calore in un estate afosa e appiccicosa tipica della zona. Il prete che vuole tenere alto il nome della cittadina, il sindaco pronto a tagliare il nastro davanti ad un a folla urlante che inneggia alla squadra dell’Alma Mater pronta per la serie B, gli anziani ma gaudenti giocatori di bocce che affollano il bar della prosperosa brasiliana, coloriti personaggi che ricordano i tifosi del Borgorosso in un mitico film di Alberto Sordi, ma soprattutto somigliano incredibilmente alle persone comuni che chiunque di noi ha incontrano in un qualsiasi paesino della provincia italiana. Alla fine però c’è ancora qualcuno, come il parroco don Fausto, che fa i conti con la propria coscienza, domandosi se la bocciofila sia un dono di Dio o uno strumento del demonio e riflette se sia il caso di mettere in gioco l’anima dei suoi parrocchiani per vincere il campionato di bocce.
La storia incorniciata nella veste del giallo ma senza mai perdere il filo di un romanzo divertente e ricco di umorismo che mi ricorda molto lo stile del commissario Montalbano, un libro facile da leggere e da consigliare per chi vuole leggere un giallo senza rinunciare ad un sorriso.
Salvatore Chianese
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- Ghizzoni, Marco (Autore)