Guanda continua nella meritevole opera di portare in Italia i gialli di Håkan Nesser e pubblica, con la consueta traduzione della brava Carmen Giorgetti Cima anche Il caso G, ultimo romanzo della serie del commissario Van Veeteren, il personaggio più famoso uscito dalla penna, pardon, dal word processor dello scrittore svedese.
Classe 1950, Håkan Nesser è riuscito a passare dall’incarico di insegnante di lettere al liceo a una carriera come scrittore a tempo pieno in seguito al successo dei suoi primi polizieschi aventi come protagonista Van Veeteren, per poi passare, una volta completata la serie, a un altro commissario, Gunnar Barbarotti.
Entrambe le serie hanno la particolarità di essere ambientate, a differenza di molti altri titoli del giallo nordico, in città immaginarie: il commissario Van Veeteren vive infatti a Maardam, mentre Barbarotti abita e lavora a Kymlinge.
Questo Il caso G, pubblicato in originale nel 2003 con il titolo di Fallet G, è per ora il capitolo finale delle indagini di questo personaggio e vede un ormai in pensione che, pur immerso nella sua nuova vita come appassionato di libri d’epoca, torna momentaneamente in attività per cercare di risolvere finalmente l’unico caso che non era riuscito a chiudere in carriera.
Uomo di grande intuito, cultura e intelligenza, Van Veeteren è anche un inguaribile scorbutico e un uomo che passa attraverso vari momenti di depressione: andiamo a scoprire quale caso non è riuscito a risolvere in carriera…
Van Veeteren è ormai un ex commissario: andato in pensione, può finalmente occuparsi a tempo pieno della sua nuova attività e vecchia passione di libraio antiquario.
Ma pur in mezzo agli amati libri è per lui difficile dimenticare il suo precedente mestiere, e in particolare l’unica vera macchia in una carriera pressoché esemplare: il caso G.
Da ormai più di una quindicina d’anni Van Veeteren pensa e ripensa al suo unico caso irrisolto: il cadavere di una donna, Barbara Clarissa Hennan, trovato sul fondo di una piscina vuota, e l’unico vero indiziato, il marito della donna, Jaan, in possesso di un alibi di ferro.Alla frustrazione di non poter identificare un colpevole si aggiunge il fatto che Jaan, detto anche G, è stato compagno di scuola del commissario, e fra i due non scorreva certo molta simpatia.
E il passato, con un salto di tre lustri, torna a turbare Van Veeteren sotto forma della figlia dell’investigatore privato che al tempo si occupò delle indagini parallele al caso.
La ragazza si presenta dall’ex commissario per riferirgli della misteriosa scomparsa del padre: l’uomo ha lasciato un messaggio in cui afferma di avere nuove prove in grado di dimostrare la colpevolezza di Jaan e a Van Veeteren si presenta una seconda chance di chiudere finalmente anche il caso G.
Della serie del commissario Van Veeteren rimangono ancora inediti in Italia Borkmanns punkt (1994) e Münsters fall (1998).
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