Richard Thomas Osman che nasce nel 1970 a Billericay, Regno Unito, è un presentatore televisivo inglese, produttore, comico e scrittore. È soprattutto diventato famoso, però, per essere il creatore e co-presentatore del quiz televisivo della BBC “One Pointless” che in Italia è sbarcato nel 2017 con il titolo di “Zero e lode” ma che da noi non ha avuto successo.
Come possiamo leggere nei ringraziamenti finali del libro l’idea di scrivere questo giallo è venuta a Osman dopo aver visitato una lussuosa casa di riposo e dopo essersi “innamorato” degli ospiti (addirittura riferisce che alcuni di questi nonnini potrebbero riconoscersi tra le pagine del suo libro). Ha origine così il suo esordio letterario nel 2020 con il giallo “The thursday murder club” edito da Penguin Books Ltd. e che in Italia è stato pubblicato da SEM a settembre 2020 con il titolo Il club dei delitti del giovedì.
Siamo ai giorni nostri in una contea immaginaria del Kent, e precisamente in una lussuosa residenza per anziani chiamata Coopers Chase, simile addirittura ad una beauty farm, dove gli arzilli vecchietti, che hanno tutti una abitazione indipendente, possono ritrovarsi per dedicarsi alle più svariate attività ricreative che vanno dal nuoto al pilates alla zumba senza dimenticare la serata puzzle, gli incontri dei fanatici dei cruciverba e tanto altro. Ogni giovedì quattro ospiti della struttura si riuniscono nella sala ricreativa e per mantenere in allenamento le loro ancor vivaci cellule grigie si divertono a indagare su alcuni casi irrisolti dalla polizia. I fascicoli di questi cold case sono forniti dall’archivio personale di Penny, un funzionario di polizia in pensione, che insieme alla sua migliore amica, Elizabeth, ha dato vita a questo insolito club. Ma da quando Penny, in seguito ad una grave patologia irreversibile, si trova in coma, al club, che contava già la presenza di Ron e Ibrahim oltre a quella di Elizabeth, serve un quarto elemento. “Sei libera il giovedì?” si sente chiedere Joyce… ed è così che Elizabeth la sceglie per inserirla nella squadra. La squadra al completo è pertanto così composta da: Elizabeth, ex investigatrice leader indiscussa e riconosciuta tale da tutti grazie alle sue capacità organizzative e per le sue conoscenze pregresse che gli permettono di aprire porte invalicabili e di avere appoggi esterni che forniscono informazioni preziose; Ibrahim, psichiatra, che si distingue soprattutto per le sue capacità di investigare l’animo umano e per la sua immensa conoscenza in campo informatico; Ron, ex sindacalista d’assalto, utile al gruppo per le sue indiscusse capacità dialettiche e per essere in grado di riuscire a comprendere anche il “non detto” e infine, appunto, Joyce, ex infermiera, apparentemente la più anonima di tutti ma è proprio questa sua normalità che verrà utilizzata dal gruppo per farla comparire sulle scene dei crimini senza essere notata. Questa loro attività finora rimasta un mero esercizio ludico subisce una brusca virata quando Tony Curran uno degli speculatori che vuole trasformare il loro luogo di riposo in un affare redditizio viene trovato morto. Questo è solo il primo degli omicidi scoperti infatti seguiranno altre morti sospette avvenute sia nel presente che nel passato. I quattro amici si immergeranno, pertanto, nel ruolo di intrepidi investigatori dilettanti e per farlo assumeranno i panni dell’anziano curioso e vagamente ingenuo così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti che superano spesso il confine della legalità e che li porteranno più volte a trovarsi un passo avanti a tutti, anche della polizia.
Viviamo in un tempo in cui l’esperienza non conta più nulla, dove tutto si brucia in un attimo, mentre la vecchiaia è completamente l’opposto, è memoria, esperienza e il grande merito di Richard Osman è stato quello di aver trovato la giusta chiave per parlarci in maniera brillante di questa fascia di età, quella degli anziani, che in questo libro emergono in tutta la loro straordinaria energia e potenza: sono vitali, unici, saggi, divertenti e hanno la capacità di tirarsi fuori dai guai con escamotage davvero esilaranti. Tutti i personaggi sono raccontati con un tratteggio molto sapiente e molto raffinato e non sono mai semplici funzioni di qualcun’altro ma sono delle tipologie umane molto ben disegnate.
Questo giallo che è un po’ la versione british dei vecchietti del BarLume di Marco Malvaldi è intelligente, frizzante e sprigiona allegria ma fa anche molto riflettere sul valore del tempo, il senso dell’amicizia, sulla malattia e sull’amore oltre la morte.
Che il libro avesse potenziale da bestseller si sapeva già: diritti venduti in decine di paesi, ma in Gran Bretagna non era mai successo che l’opera prima di un esordiente conquistasse il primo posto nella ambita graduatoria dei libri più venduti a fine dicembre, per così dire sotto l’albero di Natale, polverizzando le opere date per vincenti quali, ad esempio, L’Ickabog di J.K. Rowling. Ma di questi 4 “ragazzacci”, Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, sentiremo presto di nuovo parlare e non solo perché, come ha rivelato Osman in una recente sua intervista, pochi giorni prima di Natale ha consegnato il sequel che verrà probabilmente pubblicato entro il 2021 anche il Italia ma anche perché… Udite… Udite i diritti del libro sono stati acquistati per realizzarne una versione cinematografica addirittura dal grande Steven Spielberg.
Recensione di Luisa Ferrero.
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