La mafia non dimentica mai, direbbe Mark Sway ne Il cliente (di Grisham). Ma nemmeno Franco Zanna riesce a dimenticare le minacce (e il torto) che ha ricevuto da due affiliati della ‘ndrangheta quasi venti anni prima. Lo impareremo ben presto: la vendetta barbaricina non deve essere lenta, come siamo abituati a sentire, deve piuttosto essere “proporzionata, prudente e progressiva”.
È con questa introduzione che oggi accolgo al bancone del Thriller Café i lettori che sono assetati di una storia di malavita, ma soprattutto di amicizia. Assieme a un buon boccale di birra vi offro il mio punto di vista sul libro “Il codice della vendetta” di Pasquale Ruju (classe 1962, scrittore, soggettista, sceneggiatore, ha scritto più di cento storie per gli albi di Tex, Dylan Dog, e altre serie). Un libro avvincente che ho vissuto come un gioco. Un gioco che mi ha divertita, e che ho voglia di ricominciare!
Il codice della vendetta è il terzo libro con protagonista Franco Zanna, un reporter squattrinato che vive in Sardegna. Non ho letto i due libri precedenti, Nero di mare e Stagione di cenere, ma recupererò presto: una volta arrivata all’ultima pagina – come vi potrà accadere con la birra che state bevendo – mi sono resa conto di volerne ancora.
La trama
Franco Zanna sta cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vecchia vita: sta ricostruendo il rapporto con la sua ex compagna, Carla e sua figlia. Le due donne della sua vita con cui ha dovuto interrompere i rapporti tanti anni addietro, quando lavorava come reporter di nera e ha raccontato una storia che non doveva essere raccontata. Ha avuto inizio così il suo inferno, che lo ha obbligato ad allontanarsi da tutti per sfuggire alle minacce ricevute e per proteggere la sua famiglia.
Zanna oggi è un paparazzo, sempre in mezzo ai guai, ed è proprio in uno di questi guai che re-incontra Alfio Di Girolamo. Il Catanese, uno dei mafiosi del suo passato. Ma cosa c’entra Il Catanese con il furto milionario che avviene nella suite di un famoso cantante a cui Zanna sta rubando qualche scatto da vendere all’agenzia stampa del suo capo-amica-ex Irene? Ci sono tanti misteri e forse poche possibilità di uscirne vivi. Zanna non vuole rinunciare al suo destino e anzi, spera sia l’occasione tanto attesa per saldare i conti. Magari, assieme e grazie alla protezione, dell’ultimo dei banditi sardi, il vecchio, temibile (e amorevole!) zio Gonario. Ce la farà?
Il mio pensiero su Il codice della vendetta
Pasquale Ruju ci porta per mano tra le stradine sarde, tra inseguimenti in auto, salti da terrazzi, ci fa vivere l’avventura, le paure e la rivalsa di Franco Zanna. Con il protagonista conosciamo anche le tante donne che caratterizzano il romanzo. Donne fantastiche, mi sento di aggiungere. Le figure femminili in questa storia sono dolci, sexy, fragili, simpatiche, furbe. La rosa delle co-protagoniste è veramente straordinaria ed era da tanto tempo che non trovavo in un noir una tale ricchezza di bei personaggi. Sono sicura che al bancone del Thriller Café, Cosima farebbe davvero impazzire (anche) i nostri lettori.
Riprendo quanto ho scritto in apertura: per me questo romanzo è stato un gioco. E chi starà al gioco si divertirà tantissimo. Si appassionerà. E probabilmente, cambierà la propria consapolezza tante volte nel corso della trama perché la vendetta è così: è un tema che ci porta a mettere a contatto il bene e il male.
Barman, per me è per chi è arrivato fin qui, è proprio il momento della seconda birra!
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