Con Il commissario cade in trappola, Guanda giunge a un passo dal completare la pubblicazione italiana della serie del commissario Van Veeteren, scritta da Håkan Nesser fra il 1993 e il 2003.
Manca all’appello soltanto Münsters fall (1998) ma è lecito supporre che la casa editrice fondata a Modena colmerà nel futuro anche questa lacuna.
Il commissario cade in trappola è apparso in originale nel 1994 con il titolo di Borkmanns punkt ed è il secondo romanzo scritto da Håkan Nesser, dopo La rete a maglie larghe, e giunge in Italia con la consueta, pregevole traduzione di Carmen Giorgetti Cima, che ha contribuito nel tempo a dare un senso di omogeneità all’intera serie.
Ritroviamo quindi un Van Veeteren ancora ben distante dall’andare in pensione: cerchiamo ora di scoprire alcuni elementi della trama de Il commissario cade in trappola.
Le vacanze di Van Veeteren sono ormai agli sgoccioli, e gli ultimi giorni trascorrono pervasi da un senso di malinconia che il commissario non riesce a scrollarsi di dosso. Per “fortuna” arriva una improvvisa chiamata di lavoro che interrompe le ferie prima del dovuto: in una cittadina poco distante dal luogo delle sue vacanze, un assassino particolarmente feroce ha già ucciso due volte e potrebbe tornare a colpire molto presto.
Van Veeteren si reca quindi a Kaalbringen e comincia a indagare sulle due morti: le vittime sono due persone apparentemente senza legami e molto diverse fra loro, uno è uno spacciatore di poca importanza mentre l’altro un imprenditore ricco e ben conosciuto… Entrambi sono stati brutalmente decapitati con una mannaia, e la stampa ha già cominciato a chiamare il colpevole “Il Tagliateste”, contribuendo a creare pressione per risolvere il caso.
Purtroppo inizialmente piste e indizi sono ben pochi e la teoria più accreditata è quella di un pazzo maniaco che colpisce a caso. Il commissario viene accolto con simpatia e sollievo dal collega di Kaalbringen che, ormai vicino alla pensione, non ha alcun desiderio di chiudere la sua carriera con un caso irrisolto di questa importanza.
E mentre Van Veeteren comincia a lavorare, ecco che l’assassino colpisce ancora, nuovamente in modo che sembra casuale. L’unica differenza è il fatto che questa volta Il Tagliateste ha lasciato l’arma in bella vista sul luogo del delitto. Vuol forse indicare di aver concluso la sua missione, oppure è una sfida lanciata alla polizia?
Da Borkmanns punkt è stato tratto anche un film nel 2005, diretto da Erik Leijonborg e con Sven Wollter nei panni del commissario Van Veeteren.
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