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Lorenzo Tocchini ha pubblicato, presso la casa editrice Youcanprint, Il diavolo allo specchio, un romanzo sospeso fra indagine di polizia e storia di spionaggio, che per via della formazione dello scrittore ha per certi versi anche la profondità e capacità analitica del saggio.
E per capire meglio da dove nasce e dove cerca di indagare Il diavolo allo specchio, è più che mai necessaria una digressione sulla biografia di Lorenzo Tocchini.
Questo perché il tema portante affrontato ne Il diavolo allo specchio è quello del condizionamento mentale, della sua reale esistenza e portata, di quel che può fare e come può farlo.
Lorenzo Tocchini di condizionamento mentale se ne intende, perché ha studiato psicologia sociale, ricerche motivazionali e i famigerati messaggi subliminali. Ha lavorato a lungo per le agenzie di marketing, per le quali si è occupato appunto di ricerche motivazionali e quindi, in sostanza di come comprendere il consumatore per poi fargli nascere il desiderio di un qualsiasi prodotto.
Il diavolo allo specchio è stato scritto in un periodo nel quale l’autore ha vissuto all’estero e ha trovato energie, tempo e modi per riflettere sulle sue conoscenze e creare un romanzo nel quale il condizionamento mentale non è soltanto un trucco narrativo o un elemento sullo sfondo, ma reale protagonista della vicenda. Andiamo quindi a scoprire la trama de Il diavolo allo specchio, per poi tornare sull’argomento.
Italia, anno 2000. Francesco Burlamacchi è un finanziere di ampi mezzi e con molte conoscenze, che è affiliato alla loggia degli Immanenti, un gruppo di faccendieri e affaristi che hanno ormai lasciato indietro il vero sapere e le tradizioni delle origini massoniche per badare solo a soddisfare la loro fame di potere e denaro.
Burlamacchi odia il Vaticano e cerca di colpirlo in ogni modo, ma è abile nei depistaggi, e quando fra Lucca e Viareggio alcune donne cominciano a comportarsi in modo strano, giungendo anche a denudarsi in pubblico per poi non ricordarsi nulla dell’accaduto, le forze di polizia si perdono dietro alle sette sataniche in quanto alcuni indizi disseminati ad arte sembrano puntare proprio in quella direzione, giungendo infine ad archiviare il tutto.
Ma non tutti sono convinti dalla pista satanica: il commissario Mancini della Questura di Lucca, l’agente Russo della NSA e monsignor Cristoforo della Congregazione della fede del Vaticano, in un modo o nell’altro e ognuno secondo proprie convinzioni, ritengono che ci sia all’opera qualcuno di ben più intelligente, strutturato e pericoloso di una setta satanica. E lentamente, il cerchio comincia a chiudersi intorno a Burlamacchi, ma gli sforzi degli investigatori potrebbero non bastare…
Yuval Noah Harari, lo storico salito alla ribalta mondiale con i due saggi Homo Sapiens e Homo Deus, ha recentemente attaccato la concezione di libero arbitrio, sostenendo che sia stata creata dai Cristiani ma che non ha valore e basi scientifiche.
Alcuni ricercatori stanno studiando la possibilità che l’uomo in realtà agisca prima di pensare all’azione, e che nasca quindi un messaggio di pochissimo posteriore all’azione, che ci spinge a pensare di aver scelto noi.
E ovviamente una delle più grandi leve e punti di forza del capitalismo è la gestione dei nostri desideri, l’appropriarsene per dirigerli dove meglio crede e profitta, facendoci però pensare che si tratti di libera scelta e di nostri gusti personali.
Ho citato solo tre motivi sparsi, ma si potrebbe andare avanti a lungo, e sono tutti elementi che rendono molto interessante un romanzo che affronta il tema del condizionamento mentale.
Che portata può avere? Fino a dove è in grado di scavare e comandare? Cosa può realmente farci fare? Magari non troveremo tutte le risposte in Il diavolo allo specchio, ma di sicuro finiremo la lettura con qualche suggestione e dovuto timore in più.
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- Lorenzo Tocchini (Autore)