Mondadori porta in libreria il nuovo thriller spionistico di uno di massimi esperti del genere, David Ignatius, che con Il direttore arriva a quota nove romanzi prodotti.
Uscito in originale nel 2014 con il titolo di The Director, il romanzo ha scalato le classifiche di vendita statunitensi confermando tutta la bravura e la carica innovativa di Ignatius, un autore che è riuscito più di molti altri a trasportare la spy story nel nuovo secolo, eliminando alcuni cascami e concetti ormai sorpassati e introducendo tutte le innovazioni che caratterizzano lo stato dello spionaggio e controspionaggio contemporanei.
Nel far ciò è stato enormemente aiutato dai suoi importanti incarichi di giornalista esperto del settore, cui si sono accumulati titoli e corsi in economia e diplomazia, elementi indispensabili per caratterizzare al meglio le sue opere di fiction.
Da sempre vicino agli ambienti della CIA, è stato talvolta accusato di essere fin troppo protettivo nei confronti dell’agenzia e, oltre a innumerevoli premi sia in campo giornalistico che per quel che riguarda la letteratura, il suo maggiore riconoscimento è stata l’ambita Légion d’honneur francese.
Scrivere di spionaggio nel nuovo millennio significa inevitabilmente dover affrontare il mondo dei computer, Rete, sistemi di sorveglianza sempre più evoluti e attacchi informatici volti a carpire dati sensibili o destabilizzare l’economia, tutti elementi presenti in molte delle opere di David Ignatius, compreso il qui presente Il direttore, di cui andiamo a studiare più da vicino la trama.
Un giovane come tanti, i jeans e felpa, visibilmente stanco, preoccupato e affaticato esita di fronte al cancello dell’ambasciata statunitense ad Amburgo. Rabbrividendo, forse per il freddo forse per altro, il ragazzo si decide a entrare e pretende di parlare con Graham Weber, direttore della CIA fresco di nomina. A sentire il giovane, se non potrà far avere il suo messaggio a Weber sarà presto un uomo morto.
Il personale dell’ambasciata è inflessibile: il direttore si trova al momento a Washington e non si metterà certo in viaggio verso la Germania per discutere con un punk male in arnese. Il ragazzo insiste, lo sguardo sempre più allucinato: sostiene di essere un hacker, un pirata informatico che è riuscito a penetrare con facilità nella rete della CIA e di essere attualmente in possesso dell’intera lista dei loro agenti segreti in Germania e Svizzera.
La funzionaria dell’ambasciata si trova di fronte a un’occasione unica, potrebbe aprire un caso importante e dare uno sguardo ravvicinato all’universo cyber popolato di hacker, attivisti e agenti di ogni tipo, ma alla fine, vuoi per inesperienza, vuoi per evitare fastidi, esita e invita il giovane a uscire dal palazzo dell’ambasciata.
Si tratta di un errore cruciale perché poco dopo il direttore dell’Agenzia si troverà a far fronte a una serie di attacchi informatici pericolosissimi, sia per la CIA che per l’economia globale. Costretto a una difficile caccia all’uomo, l’inesperto Weber dovrà dar fondo a tutte le sue forze e risorse per risolvere una grave emergenza poco tempo dopo la sua nomina.
Oltre a Il direttore, David Ignatius, come detto, ha scritto altri otto romanzi fra i quali il più noto è probabilmente Body of lies (Nessuna verità), risalente al 2007, dal quale è stato tratto un film diretto da Ridley Scott con, fra gli attori, Leonardo DiCaprio e Russell Crowe.
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- Ignatius, David (Autore)