Adelphi procede a ritmo sostenuto nella sua impresa di pubblicare le opere di Georges Simenon e questa volta tocca a Il fondo della bottiglia, un romanzo dell’autore belga che era assente nelle librerie italiane dai tempi della sua prima pubblicazione, nel 1956.
Fu quello infatti l’anno nel quale Il fondo della bottiglia apparve in Italia, per Mondadori: il romanzo era apparso in lingua originale nel 1948 come Le Fond de la bouteille ed è ora ristampato dalla casa editrice milanese con la traduzione di F. Scala.
Il fondo della bottiglia è un romanzo particolare all’interno della sterminata produzione di Georges Simenon, in quanto è stato ideato mentre lo scrittore di Liegi soggiornava negli Stati Uniti, a Nogales, in Arizona. E il romanzo risente direttamente di quella esperienza, deviando dalle consuete atmosfere e dai paesaggi più conosciuti, per immergerci fra i ranch, i grandi appezzamenti di terra e i loro proprietari.
Andiamo a studiare la trama de Il fondo della bottiglia.
In una terra di confine, ancora in parte selvaggia, punteggiata da ranch grandi e piccoli, mandrie branchi di cavalli si aggirano per le proprietà dei notabili del luogo, un’enclave di persone ricche, potenti e rispettabili.
Un gruppo al quale desidera ardentemente appartenere anche l’ultimo proprietario arrivato, un giovane avvocato che ha lavorato sodo e a lungo e ora vorrebbe godersi il suo ranch, guadagnandosi lentamente le simpatie dei suoi vicini.E proprio quando sembra essere riuscito a far breccia nella comunità e a essere considerato un rancheros, ecco l’imprevisto sotto forma di suo fratello, un delinquente appena evaso dalla prigione nella quale stava scontando una pena per tentato omicidio. Fra i due non c’è mai stata eccessiva simpatia perché nonostante fosse l’avvocato quello a comportarsi meglio, molto spesso era suo fratello a essere protetto, difeso e coccolato, in quanto irresponsabile, sfortunato e debole.
Ma l’avvocato non può comunque certo tradire il fratello che, d’altro canto, risulta straniero a tutti i vicini e potrebbe quindi rimanere nascosto nel ranch. Ma anche se nessuno sospetta del forestiero giunto da poco, la verità troverà il modo per filtrare, e insieme alla verità uno sconvolgimento e un sovvertimento attendono i protagonisti, e con loro noi lettori, alla fine, quando si arriva a Il fondo della bottiglia.
Da questo romanzo è stato tratto anche un film, Il fondo della bottiglia (The Bottom of the Bottle), diretto nel 1956 da Henry Hathaway sulla base di una sceneggiatura di Sydney Boehm e avente come protagonisti principali Van Johnson, Joseph Cotten e Ruth Roman.
Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla newsletter
Inserisci la tua email e riceverai comodamente tutti i nostri aggiornamenti con le novità, le anticipazioni e molto altro.