Tradizionale, buffo, sherlockiano, pulp, occulto, spaventoso, sorprendente, moderno, sconcertante, classico. Otto Penzler ci regala ben sessanta modi diversi per vivere un Natale letterario all’insegna del mystery con l’antologia Il grande libro dei gialli di Natale, consigliando nella Prefazione di leggerla a voce alta durante le riunioni familiari nel periodo natalizio. “E se qualcuno non sapesse apprezzare appieno le gioie di quest’attività amabile e un po’ desueta… be’, in tal caso non vi resterà che ucciderlo a bastonate.”
Con questa premessa alquanto incisiva, lo scrittore ed editore americano Otto Penzler sottolinea il concetto cardine dell’intera raccolta: tutta la letteratura mystery è esaltata dal contrasto con il periodo lieto del Natale. Tanto più l’atmosfera è gioiosa tanto più il crimine deflagra con violenza, perché interrompe in maniera inappropriata l’andamento quieto e felice della vita dei protagonisti. E questo, ovviamente, non si attaglia solo al Natale cristiano ma a tutte le situazioni di serenità ed equilibrio che l’intervento di un fatto criminoso sconvolge. L’attimo di quiete prima della tempesta è sempre quello che segna il punto più alto della parabola di tensione e angoscia sottesa a un mystery.
Gli scritti di più di cinquanta Autori di gran prestigio fanno parte di questa prestigiosa raccolta edita da Mondadori, della quale voglio sottolineare alcune particolarità più stravaganti.
Apre e chiude la raccolta, con elegante movimento circolare da vera Signora del Giallo classico, Dame Agatha Christie con Il caso del dolce di Natale del 1960 (un’avventura di Hercule Poirot alle prese con un rubino trafugato) e Una tragedia natalizia del 1932, nel quale una Miss Marple in grande forma si occupa della morte della signora Sanders.
Tantissimi altri grandi scrittori presenti non hanno bisogno di ulteriori presentazioni come Ellery Queen, Ed Mc Bain, Robert Louis Stevenson, Mary Higghins Clark o Arthur Conan Doyle.
A proposito di quest’ultimo, il suo Sherlock Holmes appare anche in due divertenti racconti di Peter Todd, pseudonimo dello scrittore inglese Charles Hamilton, uno dei più prolifici e popolari nella prima metà del ventesimo secolo. Scrisse ben cento racconti inscenando una sagace dissacrazione del personaggio di Conan Doyle con delle trovate esilaranti a partire proprio dai nomi più noti: Herlock Sholmes e il dottor Jotson.
“Sholmes sorrise di nuovo, con aria un pochino tediata. ‘Mio caro amico, il calendario indica che oggi è il 24!’ ‘Senza dubbio. Ma…”E dato che Natale cade il 25, ne consegue… almeno per una mente avvezza alle rapide deduzioni…che domani è Natale!’. Non potei far altro che guardare il mio straordinario amico con muta ammirazione.’ (Il caso natalizio di Herlock Sholmes, 3 dicembre 1916)
“A poco a poco, mentre i giorni scorrevano veloci, mi feci sempre più persuaso che Jotson soffrisse di disturbi mentali […] Comunque ero convinto che quando gli fosse occorso il mio aiuto, Jotson me l’avrebbe chiesto. Perciò continuai a sniffare la mia cocaina, a suonare il violino, e intanto risolsi due buone dozzine di misteri velenosi che avevano disorientato Scotland Yard e la polizia del continente, lasciando che nel frattempo Jotson badasse a sé stesso.” (Il segreto nel sacchetto del pudding, 27 dicembre 1924)
Assolutamente stravagante risulta essere anche il racconto di Isaac Asimov, lo scienziato e divulgatore che si cimentò nel genere mystery di argomento natalizio nel 1977, con Il tredicesimo giorno di Natale, pubblicato nel numero di luglio dell’Ellery Queen’s Mystery Magazine. Il figlio di un detective della Polizia, mentre sta cantando nel coro della scuola la canzone “I dodici giorni di Natale” ha un’intuizione fulminante su quale sia il famigerato “tredicesimo giorno”, riuscendo a sventare un intrigo internazionale.
“Vedete, la nostra è una casa speciale. Papà è un detective della Polizia e in questi giorni, fra terroristi e attentati esplosivi, tutto può diventare veramente pericoloso. Così, quando il 20 dicembre al quartier generale giunse l’avvertimento che il giorno di Natale sarebbe stata fatta esplodere una bomba negli uffici sovietici delle Nazioni Unite, la cosa dovette essere presa sul serio.” (Il tredicesimo giorno di Natale, luglio 1977)
Nella sezione dedicata al ‘Natale spaventoso’, mi hanno molto colpito i racconti di due scrittrici che non conoscevo: Ethel Lina White e Marjorie Bowen.
Per la prima, il mea culpa è d’obbligo essendo l’autrice del romanzo La scala a chiocciola dal quale Robert Siodmark trasse una meravigliosa pellicola di successo con Dorothy McGuire ed Ethel Barrimore che ha funestato i sogni della mia infanzia. In questa raccolta è incluso il racconto Il museo delle cere, nel quale è descritta con somma maestria la vigilia di Natale di una intraprendente giornalista alle prese con un mistero nel museo delle cere. Benché tendenzialmente cupo, non manca di squarci di ironia veramente divertenti.
“L’ora delle streghe di mezzanotte è un’altra illusione perduta” rifletté. “La sua fine è stata decretata dai locali notturni, suppongo. […] “Ventuno, ventidue… Wolsey. La regina Elisabetta, Guy Fawkes, Napoleone dovrebbe mettersi a dieta. Hai mai sentito parlare di come perdere peso in diciotto giorni, Nap? Il povero vecchio Giulio Cesare sembra aver preso la tintarella al Lido. Pronto per il melting pot.” Ai suoi occhi erano soltanto manichini da quattro soldi. La teoria che circolava in città, secondo la quale potevano terrorizzare un essere umano fino alla morte o alla follia, sembrava un’idea fantastica. (Il Museo delle cere, 1930)
Per la seconda, a mia discolpa, lo stesso Penzler sostiene che Marjorie Bowen fosse solo uno dei tanti pseudonimi dell’autrice inglese Gabrielle Margaret Vere Long che mantenne la famiglia fin dai sedici anni scrivendo romanzi e racconti commerciali con sfumature gotiche. Il suo Tè cambrico apparve per la prima volta nella collettanea The World 100 Best Detective Stories del 1929. Sir Harry giace malato nel suo sontuoso letto di Strangeways Manor House, accudito dalla giovane moglie che pur non amandolo gli serve premurosamente il suo tè cambrico ogni volta il marito lo richieda a gran voce. Sir Harry convoca da Londra un giovane e valente medico, il dottor Bevis Holroyd, al quale confida che è certo che sua moglie lo stia avvelenando, mettendo una sostanza nel suo tè. Holroyd è dapprima incredulo e poi sconcertato quando riconosce in Lady Strangeways il suo amore di gioventù che si proclama a gran voce innocente.
A chi credere?
“Ma restava il fatto che lo aveva ingannato… E se fosse stata quella ‘la piccola incrinatura nel liuto’ che ora aveva fatto effettivamente tacere la musica, come nei versi di Tennyson?” (Tè cambrico, 1929)
Per terminare questa mia piccola e quanto mai inesaustiva carrellata di perle gialle, voglio introdurvi con un Autore contemporaneo molto amato, Colin Dexter e il suo Il mistero più grande per Morse, pubblicato per la prima volta nell’antologia Morse’s Greatest Mystery and Other Stories nel 1993. Nel giallo classico molto spesso appaiono sciarade ed enigmi da risolvere, dunque, come non chiamare in causa il grande enigmista?
Quattrocento sterline destinate a bambini malati sono stati rubati alla proprietaria di un pub, incaricatesi della sottoscrizione benefica. Lo scontroso Morse è tanto più scontroso per via dell’atmosfera natalizia. Che sia diventato tale e quale allo Scroodge di Dickens, insinua il suo partner Lewis? Forse sì, ammette lui. Un finale d’indagine davvero inaspettato si prospetta ai lettori divertiti.
“Ma aveva la testa altrove, e certe parole che aveva detto continuavano a echeggiargli nella mente: qualcosa riguardo alla parte migliore di sé… Allora sorrise, perché sapeva che forse quello sarebbe stato un Natale che perfino lui avrebbe potuto godersi quasi quanto i bambini su a Littlemore. Aveva risolto talmente tanti misteri in vita sua. Che stesse cominciando a intravedere, si domandò, la soluzione al mistero più grande di tutti?” (Il mistero più grande per Morse, 1993)
Note della Rossa: Il mio amatissimo Edgar Allan Poe credo non possa essere mai ricompreso in una raccolta dal sapore vagamente natalizio per il semplice fatto che lo stesso Spirito del Natale fuggirebbe a gambe levate pur di non incontrare Il gatto nero, rinuncerebbe a brindare con un bel bicchiere di Amontillado a qualsiasi festeggiamento al castello de La Morte Rossa ed eviterebbe anche di transitare davanti La casa degli Usher!
Indice dei racconti contenuti nella raccolta:
Un piccolo Natale tradizionale
- Il caso del dolce di Natale di Agatha Christie
- Oro, incenso e morte di Catherine Aird
- Un infausto Santo Stefano di Robert Barnard
- La prova del Pudding di Peter Lovesey
- L’avventura della bambola del delfino di Ellery Queen
- Il mistero più grande per Morse di Colin Dexter
- Più che carne e sangue di Susan Moody
- La vigilia di Natale del maggiordomo di Mary Roberts Rinehart
- Il gatto Trinity di Ellis Peters
Un piccolo Natale buffo
- Lo scassinatore e il come-si-chiama di Donald E. Westlake
- Il Natale di Dancing Dan di Dan Runyon
- Una visitina da Santa Claus di Ron Goulart
- I ladri che non smettevano di starnutire di Thomas Hardy
- Rumpole e lo spirito del Natale di John Mortimer
- Un Babbo Natale a rovescio di Meredith Nicholson
Un piccolo Natale Sherlockiano
- Uno scaldalo d’inverno di Gillian Linscott
- Il cliente di Natale di Edward D. Hoch
- Il segreto nel sacchetto del pudding di Peter Todd
- Il caso natalizio di Herlock Sholmes di Peter Todd
- Vigilia di Natale di S.C. Roberts
- L’avventura del carbonchio azzurro di Arthur Conan Doyle
Un piccolo Natale pulp
- Morte al mercatino di Natale di John D. Mac Donald
- Canto di Natale criminale di Norvell Page
- Serenata per un assassino di Joseph Commings
Un piccolo Natale occulto
- La mezzaluna stregata di Peter Lovesey
- Un Natale al campo di Edmund Cox
- L’intruso di Natale di Pat Frank
- Il killer devoto di Andrew Klavan
- Il tocco del fantasma di Fergus Hume
- Una corona per Marley di Max Allan Collins
Un piccolo Natale spaventoso
- I cantori di Natale di Josephine Bell
- Il museo delle cere di Ethel Lina White
- Tè cambrico di Marjorie Bowen
- Il 74° racconto di Jonathan Santlofer
- I non innocenti di Bradford Morrow
- Natale blu di Peter Robinson
Un piccolo Natale sorprendente
- Noel, Noel di Barry Perowne
- Morte alla vigilia di Natale di Stanley Ellin
- La mela cinese di Joseph Shearing
Un piccolo Natale moderno
- Natale all’Ottantasettesimo distretto di Ed McBain
- Un Natale anticipato di Doug Allyn
- L’albero vivo di John Lutz
- Tre punto Po di Sara Paretsky
- Cane pazzo di Dick Lochie
Un piccolo Natale sconcertante
- La sorella Bessie di Cyril Hare
- Ecco il biglietto di Mary Higghins Clark
- Morte in onda di Ngaio Marsh
- Il tredicesimo giorno di Natale di Isaac Asimov
- La gattina di Natale di Ed Gorman
- Il club di Babbo Natale di Julian Symons
Un piccolo Natale classico
- Le stelle filanti di G. K. Chesterton
- Festa di Natale di Rex Stout
- Le reliquie di Raffles di E. W. Hornung
- Il prezzo della luce di Ellis Peters
- Un dono per Babbo Natale “Sahib” di H.R.F. Keating
- Il treno di Natale di Will Scott
- Markheim di Robert Louis Stevenson
- Un regalo natalizio dal Chaparral di O. Henry
- Il caso Chopham di Edgar Wallace
- Una tragedia natalizia di Agatha Christie
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