Già sulle nostre pagine lo scorso novembre, ritroviamo oggi Paolo Foschi col suo nuovo romanzo, Il killer delle maratone. Volete sapere com’è? Leggete la recensione!…
Titolo: Il killer delle maratone
Autore: Paolo Foschi
Editore: Edizioni e/o
Anno: 2013
Meno male che Paolo Foschi è uno scrittore dalla penna prolifica, perché mi stavano iniziando le crisi d’astinenza dal Commissario di PS Igor Attila responsabile della Sezione Crimini Sportivi della Questura di Roma. Meno male che è uscito un nuovo episodio perché mi sono veramente affezionato a questo maledetto commissario e alla sua strampalata squadra di collaboratori, tutti ex sportivi come lui. Tutte promesse mancate a partire proprio da Igor Attila, che alle olimpiadi di Seul si fece soffiare sotto il naso, la medaglia d’oro e il titolo di campione di boxe da un pugile coreano dal nome impronunciabile. Adesso Attila è un Commissario di Polizia, ma il suo carattere individualista, forgiato dai pugni degli avversari non l’ha abbandonato anche quando conduce un’indagine come quella del killer delle maratone che si presenta fin da subito piuttosto insolita e maledettamente complicata. C’è, infatti, un serial killer che uccide un corridore dilettante ad ogni maratona e non usa un’arma comune tipo pistola o pugnale, ma una balestra. Una balestra di precisione, potentissima. Il forte e polemico carattere di Attila durante il corso dell’indagine lo porterà a litigare con mezzo mondo, fino ad essere isolato insieme alla sua squadra, ma Igor Attila è ancora pugile dentro. Lui non è tipo da arrendersi così facilmente e da lupo solitario lavorerà al caso fino a….. Altro ovviante non si può dire perché si tratta di un giallo. Atipico perché ambientato nel mondo dello sport, come i due precedenti Delitto alle Olimpiadi e Il castigo di Attila, ma bello, originale, semplice, dal ritmo incalzante e dalle trovate geniali.
Nei romanzi del commissario Attila, tutto ruota intorno a lui. Tutti sono di contorno e lui fa il bello e cattivo tempo fino ai limiti dell’odio, però ha fascino, tanto fascino e caratterialmente è un personaggio completo e perfetto. Sì, va beh, è un edonista, egocentrico, nevrastenico, indisciplinato e autolesionista, ma è anche un geniale, cocciuto, e tenero poliziotto. Rifugge la tecnologia, ama le chitarre elettriche, corre con la moto e si tormenta il fisico con esercizi fino allo stremo delle forze bevendo di tutto e di più nei suoi forti momenti di depressione. Ha pure dei gusti e delle relazioni particolari, ma questa è un’altra cosa che non disturba affatto il lettore perché Igor Attila ha il maledetto fascino di chi o si ama o si odia.
Paolo Foschi ci dona anche un finale serrato e con maestria di giallista, alterna con sapienza le tormentate vicende della vita personale di Attila alle coinvolgenti fasi delle indagini sul killer, creando un personaggio dal profilo completo in poco più di 150 pagine.
In conclusione, una lettura, veloce, gradevole e soprattutto disintossicante. Da usare quando si passa da un mattone all’altro, però Vi avverto subito che crea dipendenza.
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